Buongiorno cari amici. Nel suo discorso all’Assemblea Federale di ieri, 21 febbraio, il Presidente russo Vladimir Putin ha definito il Governo del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky un «regime nazista»; ha denunciato l’Occidente di aver «incoraggiato i neonazisti ucraini a compiere azioni terroristiche nel Donbass»; ha condannato l’Occidente perché «negli anni ’30 del secolo scorso ha effettivamente aperto la strada ai nazisti al potere in Germania».
Putin ha evidenziato la nazificazione dell’esercito ucraino: «Di recente, una delle brigate delle Forze armate ucraine, è un peccato dirlo, è un peccato per noi, è stata chiamata “Edelweiss”, come la divisione nazista, che ha partecipato alla deportazione di ebrei, l’esecuzione di prigionieri di guerra, in operazioni punitive contro i partigiani di Jugoslavia, Italia, Cecoslovacchia e Grecia. Le Forze armate ucraine e la Guardia nazionale ucraina sono particolarmente apprezzate dai galloni di Das Reich, “Dead Head”, “Galizia” e altre unità delle SS, che hanno anche sangue sulle mani fino al gomito. I marchi di identificazione della Wehrmacht della Germania nazista sono applicati ai veicoli corazzati ucraini».
Infine Putin accusa direttamente l’Occidente per il sostegno ai neonazisti ucraini: «I neonazisti non nascondono di chi si considerano eredi. È sorprendente che in Occidente nessuno dei poteri costituiti se ne accorga. Perché? Perché a loro, scusatemi per le cattive maniere, non importa. Non importa su chi scommettere nella lotta contro di noi, nella lotta contro la Russia. L’importante è che combattano contro di noi, contro il nostro Paese, il che significa che tutti possono essere usati. E l’abbiamo visto, ed è successo: sia terroristi che neonazisti, anche se il diavolo è calvo, puoi usarlo, Dio mi perdoni».
Putin sta mistificando la realtà o ciò che dice corrisponde alla realtà? Ebbene i fatti sono fatti. I fatti attestano che l’ideologia e la pratica del nazismo è presente e radicata in Ucraina.
Tra il 1941 e il 1944 oltre un milione e mezzo di ebrei furono sterminati in Ucraina dai nazisti tedeschi e dai collaborazionisti ucraini nazisti, con la stessa spietatezza con cui fu perpetrata la Shoah, l’Olocausto di circa 6 milioni di ebrei ad opera della Germania nazista. Questa tragedia spiega le radici naziste tutt’ora presenti in Ucraina.
Mentre la Germania, sconfitta nella Seconda guerra mondiale, ha percorso un processo di denazificazione e di riparazione morale e materiale al popolo ebraico riunificato nello Stato di Israele, l’Ucraina non ha finora fatto i conti con il suo passato nazista e, anzi, ha promosso la presenza e l’attività di formazioni militari e para-militari dichiaratamente naziste per reprimere il nazionalismo russo, responsabili della strage di circa 14 mila russi nella regione del Donbass nel 2014.
Della realtà dell’Olocausto di oltre un milione e mezzo di ebrei in Ucraina e della permanenza di una realtà nazista in Ucraina, ne parliamo questa sera in una videoconferenza, organizzata dalla “Casa della Civiltà”, con Edda Fogarollo dal titolo “L’Olocausto in Ucraina. Lo sterminio di 1,5 milioni di ebrei”. Alla videoconferenza possono partecipare gli iscritti e gli amici esterni della Casa della Civiltà. Gli amici esterni sono pregati di inviare la richiesta di partecipazione alla e-mail adesioni@casadellacivilta.it e, successivamente, compilare il Modulo sulla riservatezza dei dati.
Edda Fogarollo è Docente di Storia d’Israele e della Shoah alla Shepherd International University, Presidente di «Cristiani per Israele-Italia», scrittrice. Ha pubblicato “Note scordate. Tre musicisti ebrei nella tempesta delle leggi razziali”, con CD-audio (Sillabe, 2019); “Verso lo Stato di Israele. Itinerari storici” (Uomini nuovi, 2013); ha curato “Lucy Kalika, Memorie di Lucy Kalika. Odessa, Vicolo Avchinnikovsky 7”, (Mursia, 2022)
Cari amici, andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà sulla retta via. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»
Mercoledì 22 febbraio 2023