Cari amici buongiorno. Confesso che ho appreso solo recentemente, leggendo un articolo di Vittorio Zedda, della “AM-Lira”, una moneta stampata e imposta dagli Stati Uniti all’Italia come mezzo finanziario per farsi ripagare i costi della guerra iniziata nel 1943 con lo sbarco in Sicilia.
La “AM-Lira”, dove la “A” sta per Allied e “M” sta per Military, ovvero “Lira Militare Alleata», fu forzosamente immessa ed accettata dalle autorità italiane dal 1943 al 1954.
La “AM-Lira” fu imposta dall’AMGOT, il “Governo Militare Alleato dei Territori Occupati”. Da sottolineare “Territori Occupati”. “Occupati”, non “Liberati”. I testi di Storia su cui abbiamo studiato insegnano che le forze anglo-americane erano Forze di “Liberazione”. Ma gli Stati Uniti e il Regno Unito si concepivano “Forze di occupazione” e l’Italia era “Territorio occupato”.
Di conseguenza imposero al popolo italiano di sobbarcarsi il costo dell’intervento militare che costrinse le forze tedesche, anch’esse di occupazione, a ritirarsi e rovesciò il Governo fascista di Mussolini.
L’armistizio di Cassibile, con cui il 3 settembre 1943 l’Italia firmò la resa incondizionata agli Alleati, obbligò il Governo italiano a riconoscere la “AM-Lira” come valuta di occupazione, con un tasso di cambio estremamente punitivo imposto dalle nazioni vincitrici, più del quintuplo di quello di mercato. I cittadini e le banche italiane furono obbligati ad accettare allo stesso cambio dai soldati alleati anche le banconote in dollari, come pure quelle in sterline.
Con la proclamazione della Repubblica nel 1946, la “AM-Lira” cessò di essere “moneta di occupazione”, ed affiancò ufficialmente la Lira emessa dallo Stato italiano a cui fu consentito di tornare a fluttuare liberamente sul mercato dei cambi. La “AM-Lira” continuò ad essere usata insieme alle banconote normali e alle nuove monete di alluminio sino al 3 giugno 1950 e sino alla restituzione all’Italia, nel 1954, di Trieste.
In totale furono stampati 917,7 milioni di ”AM-Lira”, pari a 167 miliardi di lire per un peso di 758 tonnellate, che furono spedite in Italia in 23.698 casse. Il primo invio, 7 tonnellate di carta moneta, ebbe luogo il 19 luglio 1943 su due aerei da carico; l’ultimo invio fu effettuato il 17 aprile 1945.
Sulla “AM-Lira” compariva la scritta “Issued in Italy”, Stampato in Italia, ma in realtà quelle banconote erano stampate dalla Zecca degli Stati Uniti, il “Bureau of Engraving and Printing” (BEP). La falsificazione delle AM-Lire fu un fenomeno molto vasto e alimentò ulteriormente l’inflazione.
La “AM-Lira” era di fatto un pezzo di carta. Null’altro che un pezzo di carta. A differenza della Lira e del dollaro, che avevano un controvalore in oro, la “AM-Lira” non aveva alcuna garanzia. Ma ufficialmente fu imposto il cambio di 100 “AM-Lira” per un dollaro.
All’erosione del valore della Lira a causa del collasso dell’economia dopo la sconfitta militare, l’immissione sul mercato di quantitativi massicci di “AM-Lira” fu il colpo di grazia alle finanze degli italiani. Da un giorno all’altro la moneta in mano agli italiani non valeva più nulla. Gli italiani furono condannati alla povertà più assoluta perché non disponevano più di denaro riconosciuto e accettato come strumento valido per poter acquistare i beni o usufruire dei servizi.
Con l’occupazione della Sicilia nel luglio 1943, l’Italia fu il primo paese a sperimentare il governo dell’AMGOT e l’immissione forzosa sul mercato della moneta stampata dagli Stati Uniti, senza alcun controvalore in oro, come semplice strumento per farsi ripagare i costi della guerra.
In seguito l’AMGOT fu istituito in Germania, Austria, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Belgio, Danimarca e Francia.
Nel caso della Francia l’AMGOT e la moneta forzosa non entrarono in funzione per la ferma opposizione del Generale Charles de Gaulle, che aveva creato a Londra il “Comité français de la Libération nationale” (CFLN) e poi in Francia il “Governo provvisorio della Repubblica francese” (GPRF). Nel discorso dal balcone del Municipio di Parigi il 25 agosto 1944, De Gaulle definì «moneta falsa» le banconote messe in circolazione dagli Stati Uniti, ribattezzate “Billet drapeau” (banconote bandiera). Il Presidente statunitense Roosevelt riconobbe la legittimità del GPRF il 23 ottobre 1944, e quindi l’AMGOT non operò mai e la “moneta falsa” non entrò mai in circolazione in Francia.
Sappiamo che la Storia la scrivono i vincitori. La realtà dell’AMGOT e della “AM-Lira”, ci dicono che l’Italia fu concepita dagli Stati Uniti come “Territorio occupato” e non “liberato”, a cui fu imposto di pagare i costi della guerra; attesta che gli italiani subirono la perdita delle proprie risorse finanziarie a causa di una incontenibile inflazione causata dall’erosione del valore della Lira e alimentata dall’immissione sul mercato della “moneta falsa” degli Stati Uniti.
Cari amici, abbiamo il dovere di domandarci: dopo ben 80 anni dallo sbarco in Sicilia, dopo aver pagato forzosamente i costi della guerra, dopo aver subito la spoliazione della ricchezza degli italiani anche a causa della “moneta falsa” immessa forzosamente sul nostro mercato dagli Stati Uniti, perché i Governi italiani continuano ad accettare che l’Italia venga concepita come “Territorio occupato”, come attesta la presenza di 9 basi statunitensi che beneficiano dello status di extraterritorialità?
Perché dopo 80 anni l’Italia non può decidere di affrancarsi dall’effettiva occupazione militare degli Stati Uniti e scegliere, come nel caso della Svizzera, di essere uno Stato neutrale, specie dopo il crollo del Muro di Berlino, la dissoluzione dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, la fine della minaccia comunista?
Perché dopo 80 anni i Governi italiani sono costretti a credere che la Russia di Putin sia la nuova Germania nazista di Hitler e che si debba proseguire in una guerra ad oltranza decisa dagli Stati Uniti e che serve esclusivamente gli interessi finanziari e strategici degli Stati Uniti?
Andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»
Mercoledì 29 marzo 2023