SIMONETTA ERCOLI: “Il cielo racconta… VIRGO”

La rappresentazione del cielo attraverso il raggruppamento delle stelle in figure illusorie (costellazioni) risale a tempi molto antichi: planisferi di epoca sumerica, petroglifi armeni sono datati III millennio a.C. A queste prime antichissime costellazioni, se ne sono aggiunte poi molte altre nel periodo degli antichi Egizi e, successivamente, dei Greci. Questa organizzazione del cielo rispondeva a due necessità: da una parte avere punti di riferimento precisi per scandire il trascorrere del tempo e delle stagioni e dall’altra affidare a queste costruzioni geometriche eventi, personaggi e sogni legati alla cultura dei diversi popoli.

Questa geografia celeste nel corso dei secoli ha subito molte modifiche fino al 1928, quando l’Unione Astronomica Internazionale codificò in maniera definitiva le 88 attuali regioni stellari: 48 antiche descritte dall’astronomo Tolomeo nel suo Almagesto nel II secolo d. C. e 40 moderne, descritte da cosmografi diversi.

Le costellazioni, che non restano in cielo per tutta la notte, si vedono sorgere e tramontare e le stelle che le costituiscono sono dette occidue. Nell’arco dell’anno cambiano le costellazioni osservabili durante la notte, in quanto l’allineamento tra Terra, Sole e porzione di sfera celeste ad esso retrostante è influenzato dal moto di rivoluzione del nostro pianeta. Quando il Sole è sopra l’orizzonte, la parte di sfera celeste su cui è proiettato non è osservabile e non sono osservabili gli oggetti celesti che hanno Ascensione Retta (coordinata astronomica misurata in ore analoga alla longitudine terrestre) simile a quella del Sole, dato che sono presenti in cielo contemporaneamente ad esso. Sono visibili, invece, gli oggetti che hanno un’AR pari a 12 ore di differenza e che, pertanto, a mezzanotte si trovano in posizione opposta a quella del Sole. In conseguenza di ciò si raggruppano le costellazioni in base al periodo stagionale in cui sono meglio osservabili (cioè quando sono in meridiano): primaverili, estive, autunnali e invernali.

Le costellazioni primaverili sono i gruppi di stelle che si vedono alte in cielo durante le notti che vanno dal giorno dell’equinozio di marzo a quello del solstizio di giugno. Essendo costellazioni che sorgono e tramontano nell’arco della notte, si possono vedere anche nel tardo autunno o nella prima parte del periodo primaverile, ma non alte in cielo nelle ore più favorevoli all’osservazione.

La Vergine è una costellazione primaverile, che per dimensionirappresenta la più grande sul piano dell’eclittica. Viene comunemente raffigurata con una donna che tiene nella mano sinistra una spiga di grano. Tale simbolismo, probabilmente, prese corpo tra il 6540 ed il 4380 a.C., periodo in cui il solstizio coincideva con la sua levata elica e in cui l’uomo passò dalla condizione di cacciatore-raccoglitore a quella di agricoltore-pastore.

Costellazione della Vergine nella rappresentazione del catalogo stellare Uranometria, prodotto dall’incisore Johann Bayer nel 1603.

La stella più brillante di questa costellazione è Spica (α Virginis), nome di origine latina che significa “spiga di grano”; è distante da noi 262 a.l. e ha una magnitudine apparente 0,98 e assoluta –3,55 (2150 volte più luminosa del Sole). La sua luminosità è variabile sia perché è una stella pulsante (gli strati superficiali sono soggetti a cicli di espansioni e successive contrazioni) sia perché ha una compagna binaria (stella secondaria meno luminosa che orbita insieme alla primaria intorno ad un comune centro di massa).

Mappa stellare dell’asterisma (gruppo di stelle visibile nel cielo notturno, riconoscibile dal resto per la sua particolare configurazione geometrica) della costellazione della Vergine.

Numerosi sono i miti che ne narrano la storia: per i Sumeri era AB.SIN, il “solco”; per gli Egizi Iside, la sorella-moglie di Osiride. Presso i Greci vi sono tre diverse leggende che raccontano la storia di altrettante fanciulle: una di esse impersona Eurìgone, figlia dell’agricoltore Icario immortalato nella costellazione di Bootes; un’altra Demetra-Persefone, la Madre Terra; un’altra ancora Dike, la Giustizia (intesa come Diritto e Ordine), figlia di Astreo e di Eos, l’Aurora. Dike veniva anche chiamata Astrea e insieme al padre governava l’ordine del Tutto: infatti Astreo, padre delle costellazioni, era preposto alla sorveglianza dell’armonia celeste e Astrea all’ordine sulla neonata vita terrestre.                                                                                                                         Il racconto che Arato di Soli (315 a.C.– 240 a.C.) fa di quest’ultimo mito in “Fenomeni”, 143-205, ci porta a riflettere profondamente su questo versetto di Matteo, 16-3 “Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi?”.

“E la chiamavano Dike.

Nata non era ancora la funesta contesa

né il giudizio controverso né il disordine.

Semplice era il vivere.

 […]

Dike, di giustizia dispensatrice,

tutti i beni a migliaia procacciava.

Finché la terra alla progenie d’oro diede nutrimento

così avveniva.

Ma con quella d’argento poca aveva dimestichezza

e propizia più non era del tutto

poiché rimpiangeva i costumi delle antiche genti.

Tuttavia ancora appariva al tempo della schiatta argentea.

[…]

Ma quando anche queste furono morte

sorse una stirpe bronzea di uomini

più funesta della precedente.

Per primi foggiarono col bronzo

il malefico pugnale da viaggio,

per primi si cibarono dei buoi

che aravano le campagne.

Dike allora prese a odiare quella schiatta umana,

volò al cielo prendendo dimora

in quella zona dove appare

nella notte agli uomini la Vergine”.

Didascalie

Fig. 1: costellazione della Vergine nella rappresentazione del catalogo stellare Uranometria, prodotto dall’incisore Johann Bayer nel 1603.

Fig. 2: Mappa stellare dell’asterisma (gruppo di stelle visibile nel cielo notturno, riconoscibile dal resto per la sua particolare configurazione geometrica) della costellazione della Vergine.

1 commento su “SIMONETTA ERCOLI: “Il cielo racconta… VIRGO”

Lascia un commento

error: Questo contenuto è protetto