Cari amici buongiorno. Oggi alle ore 17, alla Diretta “Mezz’ora culturale”, ci confronteremo sull’apertura e l’ufficializzazione delle unioni civili in seno alle Forze dell’ordine e alle Forze armate.
L’8 maggio l’Appuntato dei Carabinieri Angelo Orlando si è unito il suo compagno Giuseppe Pezzuto, lui in alta uniforme, con il rituale picchetto d’onore dei Carabinieri che hanno composto il ponte di sciabole e, sull’attenti, hanno atteso il passaggio mano nella mano dei due sposi.
Quello tra Angelo e Giuseppe non è il primo matrimonio LGBTQIA+ in alta uniforme.
Nel luglio del 2022 si è celebrata a Cefalù, l’unione tra la vicebrigadiere dei Carabinieri Elena Mangialardo e la compagna Claudia De Dilectis.
Nel 2019 sono convolate a nozze, a La Spezia, Maria Rosa Mogavero, sottufficiale nocchiere delle Capitanerie di porto della città ligure, e Lorella Cipro, comandante di un’unità della Marina militare.
Nel 2017 lo Stato Maggiore della Difesa ufficializzò le linee guida sulle celebrazioni dei militari anche dello stesso sesso.
Anche il “Nuovo Sindacato dei Carabinieri”, per bocca del suo Segretario generale Massimiliano Zetti, si è schierato a favore delle unioni civili dei militari dello stesso sesso, denunciando «l’ipocrisia, la mediocrità e la chiusura mentale in termini di diritti, da parte di molti e forse troppi colleghi».
Zetti scrive: «Ho sentito parlare nei casi più gravi di insulto ed offesa all’uniforme e il che la dice lunga sulla consapevolezza dei propri diritti, ma soprattutto su come deve essere un bravo Carabiniere. Ritengo che la gloriosa uniforme che indosso da 36 anni venga infangata e il giuramento violato, da chi ha rubato, rapinato, spacciato droga, o si è impossessato di denaro o altra cosa mobile commettendo il reato di peculato, oppure abbia utilizzato in maniera sconsiderata e in maniera arbitraria lo strumento della disciplina militare per imporre il dominio ed esercitare il potere in maniera autoritaria poiché privi di autorevolezza. Noi abbiamo nell’Arma dei Carabinieri, colleghi (di ogni grado) che hanno ricevuto condanne definitive e che indossano ancora l’uniforme e sono in servizio, segno evidente che l’Amministrazione ha deciso che erano comunque meritevoli di rimanere in servizio dando loro una seconda possibilità, mentre altri per paradosso, sono stati cacciati per dei tatuaggi visibili sulle braccia e sulle mani. Abbiamo sostenuto battaglie anche a favore di ufficiali tatuati fino all’avambraccio, costretti per scelta a portare calzemaglie di copertura color pelle o tenere le maniche abbassate durante l’estate, e anche se qualcuno ci ha ripagato denunciandoci alla Procura Militare, non serbiamo rancore. L’esercizio di un diritto e la libertà sono valori altissimi non negoziabili e ci batteremo sempre per i diritti degli ultimi poiché il nostro faro è la Costituzione Repubblicana».
La riflessione che faccio è la seguente: fino a ieri le Forze dell’ordine e le Forze armate erano sinonimo di certezza identitaria e valoriale, di radicamento nella tradizione, di ancoraggio alla disciplina, all’ordine e al senso di responsabilità, di salvaguardia della nostra civiltà.
Ebbene, ora prendiamo atto che anche le Forze dell’ordine e le Forze armate aderiscono all’ideologia globalista, relativista, omotransessualista e immigrazionista, che connotano la nostra civiltà decaduta e il nostro Stato collassato.
Persino i sindacati interni difendono questa ideologia. Esattamente come lo furono Cgil, Cisl e Uil durante la procurata pandemia che si batterono con l’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi affinché imponesse i cosiddetti vaccini anti Covi-19 a tutti i lavoratori per legge. Prendemmo atto che anche i sindacati difendevano gli interessi delle multinazionali della farmaceutica anziché gli interessi dei lavoratori.
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Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”
Venerdì 12 maggio 2023