MEZZ’ORA CULTURALE: “Luci e ombre delle elezioni presidenziali in Turchia. Al ballottaggio il Presidente islamico Erdogan e il laico socialdemocratico Kilicdaroglu” (Diretta ore 17.00)

Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. Oggi alle ore 17, alla Diretta “Mezz’ora culturale”, ci confronteremo sulle luci e ombre delle elezioni presidenziali e legislative in Turchia svoltesi ieri, che per la prima volta in vent’anni costringono al ballottaggio il Presidente Recep Tayyip Erdogan.
Il secondo turno sarà tra due settimane, il 28 maggio, e vedrà contrapporsi Erdogan, che si è fermato al 49,3% dei voti, e il leader dell’opposizione socialdemocratico Kemal Kilicdaroglu che ha ottenuto il 45,0%.
Il terzo contendente è stato il nazionalista Sinan Ogan, che ha ottenuto circa il 5% dei consensi. Sarà lui l’ago della bilancia al ballottaggio. Sinan Ogan, candidato di una coalizione di piccoli partiti di destra, ha fatto una campagna elettorale tutta giocata all’attacco dei migranti siriani arrivati in Turchia dopo l’inizio del conflitto civile nel Paese, circa 4 milioni di persone.
La distribuzione del consenso evidenzia la differenziazione sia etnica sia ideologica della Turchia. Erdogan ha stravinto in tutta la parte centrale del Paese e lungo la costa del Mar Nero, mentre Kilicdaroglu ha conseguito la maggioranza dei voti sulla costa egea, sulla costa mediterranea e nel sud est a maggioranza curda grazie ai voti del partito filo curdo di Hdp.
Kilicdaroglu ha detto che una conferma di Erdogan metterebbe per sempre la parola fine all’indipendenza della magistratura, assesterebbe un colpo letale ai diritti umani e porterebbe la Turchia sull’orlo del baratro dal punto di vista economico. «A tutti è mancata la democrazia. Ci è mancato stare insieme, ci è mancato abbracciarci. Vedrete, la primavera tornerà in questo Paese se Dio vorrà e durerà per sempre», sono state invece le parole di Kilicdaroglu che ha votato nella capitale, dove sabato ha concluso la sua campagna elettorale recandosi ad omaggiare il mausoleo del “Padre dei Turchi” e fondatore della Repubblica della Turchia laica Mustafa Kemal Ataturk.
Viceversa Erdogan dopo aver votato con la moglie Emine, vestita all’islamica con il capo coperto, nel quartiere Uskudar, il suo feudo elettorale sulla sponda asiatica di Istanbul, è stato visto distribuire denaro in contanti a dei bambini, e ha concluso la sua campagna elettorale pregando a Santa Sofia, che nel 2021 Erdogan decise di riconvertire in moschea, come successe nel 1453 all’epoca della conquista ottomana di Costantinopoli.
L’unico dato certo è che i turchi sono andati in massa a votare con un’affluenza che ha sfiorato il 90% degli aventi diritto.

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Siete tutti invitati. Vi aspetto.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”

Lunedì 15 maggio 2023

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