Volando fra quei cumuli bianchi e leggeri su cui si inerpicano
Austere le vette più alte della grande catena
Ho sentito nell’aria gelida il sottile profumo dell’anima
La neve ricopre sovrana il ricamo tagliente dei monti
Disegna un ritratto irreale del mondo
Il tempo impetuoso della vita intreccia la sua danza
Agli sterminati immortali spazi dell’etere
Favole antiche ornate di cuspidi e pilastri di roccia
Senza i sentieri nascosti nel bosco
O scolpiti sul pendio dei colli
Lontano il mormorio cupo del torrente
E quasi spento il concerto di valli verdeggianti e solenni
Immobili testimoni della fatica dell’uomo
Complici dei consueti riti del cammino
Delle emozioni della salita
Del fruscio di ali
Affidate ai capricci del vento
Solo lassù
Giunge intatta la sublime magia del sorriso
Si librano riflessi di corolle dorate
Si attenua il dolore dell’ultima lacrima
Si esalta il festante tripudio dell’iride
Si spegne l’eco delle tempeste dell’uomo
Solo lassù
In questo oceano sterminato di sentimenti
Ti vorresti fermare un momento
Inchinarti in preghiera
Chiudere gli occhi abbagliati da tanta luce
Attendere la penombra del crepuscolo e
Celebrare in silenzio
L’eterno miracolo del cielo
Foto di copertina: Cesare Balbis, “Nel cielo delle Alpi”
Cara Andreina,
Meraviglioso è il tuo riscontro per me. Anche l’armonia delle parole della nostra bellissima e ricchissima lingua può raggiungere il cuore e la mente nostri e questo è il miracolo dell’espressione poetica. La mia riflessione è che l’intelligenza artificiale , pur con i suoi benefici influssi sulla enorme disponibilità di dati, non arriverà mai (per fortuna) a generare stimoli di questa delicata portata e contenuti così vicini al nostro sentire e che quindi questa preziosa risorsa rimarrà in nostro totale e personale possesso.
Per questo godiamoci , pure in quest’epoca di decadenza e di declino valoriale, questa enorme e inestimabile ricchezza che ci onora come esseri umani e ci distingue attraverso un armonico equilibrio del nostro comune sentire e approfittiamo del senso di civiltà che deriva da questa nostra serena convinzione.
Grazie ancora della tua attenzione.
Meravigliosa!
Lassù in alto provo dei sentimenti di una tale intensità da farmi sentire in un’altra dimensione.
Tutto quello che è in basso appare piccolo ed insignificante, e anche i problemi assumono una dimensione minima.
La meraviglia del creato si distende sotto i tuoi occhi e ti senti più vicino al Creatore. Dal cuore nasce allora un vivo sentimento di riconoscenza per tutti i doni ricevuti, i quali, se messi sulla bilancia, pesano molto di più dei problemi che abbiamo.
Grazie Giorgio per le tue bellissime poesie!