MAGDI CRISTIANO ALLAM: “La Repubblica è fallita. Riscopriamo la Patria”

Cari amici buongiorno. Vi auguro di cuore di stare tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati sereni, fortificati e determinati.
Oggi è la “Festa della Repubblica”, in ricordo del referendum istituzionale svoltosi il 2 e il 3 giugno del 1946, per decidere quale forma di Stato – monarchia o repubblica – dare all’Italia uscita sconfitta e distrutta dalla Seconda guerra mondiale, con la caduta del regime fascista di Benito Mussolini, che governò l’Italia per 20 anni, 8 mesi e 25 giorni, il governo più longevo della Storia dell’Italia unita.
Nel 1946 gli aventi diritto al voto erano 28 milioni (28.005.449), i votanti furono quasi 25 milioni (24.946.878), pari all’89,08%. I voti validi 23.437.143, di questi 12.718.641 (pari al 54,27%) si espressero a favore della Repubblica, 10.718.502 (pari al 45,73%) a favore della Monarchia. Lo scarto fu di 2.000.139 voti. Il 10 giugno 1946 la Corte Costituzionale proclamò ufficialmente l’esito del Referendum, che sanciva la nascita della Repubblica, tra contestazioni e disordini dei filo-monarchici. Per prevenire l’esplosione di una guerra intestina, il Re Umberto II andò volontariamente in esilio il 13 giugno 1946, senza attendere la pronuncia sui ricorsi presentati dal Partito Monarchico, che saranno respinti dalla Corte di Cassazione il 18 giugno 1946.
Finiva così la monarchia sabauda, che il 17 marzo 1861 diede vita all’Italia unitaria con l’annessione violenta, la sanguinosa repressione e il saccheggio dei beni del Meridione. I quattro protagonisti dell’unificazione dell’Italia, Vittorio Emanuele II, Cavour, Mazzini e Garibaldi, erano massoni; l’Inno nazionale, “Fratelli d’Italia”, è stato scritto e composto da massoni, “fratelli” sono gli iscritti alla Massoneria.
Dalla nascita della Repubblica con il Referendum del 2 giugno 1946 il sistema elettorale italiano, per prevenire l’avvento al potere di un “uomo forte” dopo il ventennio di regime fascista, è stato concepito per affermare la “rappresentatività” a discapito della “governabilità”.
Il risultato è che in 77 anni si sono succeduti 68 governi, con una durata media di un anno e poco più di un mese per ciascun Governo. Questa realtà ci fa toccare con mano che la nostra democrazia è intrinsecamente inadeguata a garantire la governabilità dell’Italia.
Prendiamo atto del sostanziale fallimento dell’Italia come Stato, sia nella sua forma monarchica sia nella sua forma repubblicana, perché il male è insito nello “Stato” concepito come “burocrazia”, che si traduce in una oligarchia distante dal popolo.
La burocrazia oligarchica ha trasformato il mito della democrazia in partitocrazia consociativa, affossando lo Stato, svendendo lo Stato alla dittatura dell’Eurocrazia e della grande finanza speculativa globalizzata che promuovono il “Nuovo Ordine Mondiale”.
Nel contesto del collasso delle istituzioni dello Stato, risulta velleitario immaginare che la rinascita dell’Italia possa venire dal diventare, sul piano dell’ordinamento istituzionale, una Repubblica presidenziale anziché parlamentare. Il problema è che l’Italia ha perso del tutto, non solo la propria indipendenza e sovranità, ma soprattutto la propria anima.
La nostra missione è di restituire all’Italia la sua anima che è insita nel concetto di “Patria”, che sostanzia l’amore e la missione che integrano l’adesione partecipe e costruttiva alle comunità locali, in grado di soddisfare il bene primario degli italiani e realizzare l’interesse supremo dell’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”

Venerdì 2 giugno 2023

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