LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Bugie”

In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.
(George Orwell)

Per rendere la verità più verosimile, bisogna assolutamente mescolarvi un po’ di menzogna.
(Fëdor Dostoevskij)

Dio mio, le lingue degli uomini sono piene di inganni.
(W. Shakespeare)

Bugie
Menzogne e abili reticenze
Miraggi aperti o speranze fasulle
Discorsi vuoti
Nel deserto dell’anima
Fra danze di dune sabbiose
Tropi e analogie
Eufemismi e litoti
Allegorie e ossimori
Metafore e allitterazioni
Iperboli e assonanze
Ironie e onomatopee
Seduzioni della lingua recitata
Una successione di suoni ameni
Quasi una lieve carezza del vento
O la grande sete della carestia
Arte adatta a travestire i pensieri
Niente altro che sintassi
Tripudio e telaio della forma
A rendere più angusto lo spazio della verità
Bugie
Sequela di frasi nude
Rami spogli nel rigore dell’inverno
Altalena di parole
Fiori senza corolla
Senza i colori dei petali
Il profumo della primavera del giardino
Coscienza armonica della falsità
La menzogna
Non è creatura dell’immaginazione
Ma ferma intenzione morale
Di allineare fatti fittizi
Inesistenti
Vestirli di comoda ipocrisia
Calarli nel profondo baratro dell’inganno
E lasciarli vivere sospesi
Nel cielo
Come fossero nuvole chiare
Oltre l’orizzonte del vero

Foto di copertina: “Bugie” dal web

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