Ascolta la poesia con la voce di Giorgio Bongiorno
Abbiamo tutti i nostri momenti di debolezza, per fortuna siamo ancora capaci di piangere, il pianto spesse volte è una salvezza, ci sono circostanze in cui moriremmo se non piangessimo.
(José Saramago)
Pare non sia il tempo dell’anima
In questa limpida giornata di sole di un novembre come tanti
Con le vette che accarezzano
Pensieri vagabondi
Bianchi come neve appena posata
Qualche volta rubati
All’ansia del quotidiano
Intrecciati di favole semplici
Come la antica preghiera della nonna
Davanti al fuoco del camino
O il canto ardito di un menestrello
A volare oltre i confini del cielo
Cercare le note di una canzone
Dimenticata
Sfiorare la fioca melodia
Del ricordo
Ti vedo ancora con quei bimbi vivaci
Giocare con i tuoi occhi
Nel prato
Di qualche immagine sbiadita
Di tanti anni fa
Mi pareva ci fossimo incontrati una volta
Un caso
O forse no
Cosa fa il tempo
Cosa fa la polvere
Forse il galoppo di un cavallo distante
Come il rombo audace della nostra esistenza
O il salto di un muro infinito
Un quadro dipinto coi colori della luce
Dei riflettori
Quel lungo filare di pioppi dietro la geometria
Dei campi appena arati
Sullo sfondo
I petali lucenti di un fiore
Mai colto
Il sorriso tenero di una madre
Solenne come
L’amore
Due parole di quei giochi
Dei timori dell’adolescenza
Ed una sottile lacrima
Fa luccicare per un attimo
Sul volto
Il senso tenue e trasparente della vita
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