La Food and Drug Administration (FDA) ha rilevato la presenza del virus dell’influenza aviaria in campioni di latte provenienti da 33 aziende zootecniche distribuite in otto diversi stati. Secondo Richard Webby, l’incidenza rilevata è in linea con i risultati ottenuti da precedenti ricerche di minore entità. I residui virali riscontrati nel latte non risultano infettivi, in quanto il processo di pastorizzazione è in grado di inattivarli efficacemente. Pertanto, il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense ha introdotto l’obbligo di sottoporre a test specifici per l’influenza aviaria le produzioni lattiere. La FDA continua a monitorare attentamente la situazione e prevede di condurre ulteriori studi sugli effetti della pastorizzazione sul virus H5N1. Nonostante il tasso di mortalità associato a questo virus sia elevato, gli episodi registrati negli Stati Uniti sono stati di lieve entità. Sussiste tuttavia la preoccupazione che il virus possa subire mutazioni tali da agevolarne la trasmissione tra gli esseri umani.