LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Fuochi d’artificio”

Stelle
Girandole
Spaccate fulgide
Fiamme fatue
Lampi vagabondi
Isterici bagliori nel buio della notte
Vanno a spegnersi
E adagiano code fumanti nei boschi della collina
Etereo
Profumato d’incenso
Magico e leggero è il sospiro della festa
Tenue il soffio dell’anima
Fiori di fuoco sfavillano
Ed esaltano la mia altera solitudine
Coltivata con orgoglio insistente
Nel nobile gelo di questo magico inverno
Tuonano finti temporali dipinti nel cielo
Colorato di iridata euforia
Il tempo se ne va
Inesorabile
Misura dei fragili
Sfumati confini della vita
Insieme alle ultime scintille
Lascia attimi crepitanti di intrepida follia
Sprazzi ebbri di luce
Come fanno i sentimenti
Gli amori
Le guerre
I tormenti e
Le passioni del mondo

Foto di copertina: “Fuochi d’artificio” dal web

5 commenti su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Fuochi d’artificio”

  1. Tornare nel buio assistito dalle stelle significa, come bene intendi, interporre pause produttive di profonda riflessione in questa irripetibile e straordinaria corsa che talvolta eventi avversi tenderebbero invece ad accelerare. Grazie ancora dei tuoi commenti

    1. La luce caro Gianni è la speranza (si dice “Fare luce” per uscire da una situazione oscura, una specie di liberazione ) e questi scoppi di luce che piacciono tanto ai bambini non sono altro che eventi cromatici che rispecchiano il prodursi improvviso di visioni proprio per alimentare con il loro avvento quella speranza che simbolicamente è l’obiettivo a cui si vorrebbe arrivare. Ebbene grazie che tu nel tuo commento hai fatto vivere questo desiderio di luce che onora gli sforzi nostri di fare fiorire la primavera e la soluzione della speranza nella gestione dei vari problemi che incatenano e viziano la realtà quotidiana. La poesia non può che offrire metafore e paradigmi molto generali a un livello che cerca di coprire tutte le discipline e gli oneri dei doveri impegnati eticamente per esprimere il meglio delle possibili ipotesi di soluzione.
      Ribadisco il mio plauso alla correttezza e alla condivisione dei valori e degli stimoli che le mie riflessioni intendono risvegliare…

  2. Un altro bel quadro paradigma della vita, fatta di scoppi, luci multiforme, geniali invenzioni e fiori nello scuro cielo notturno, scie rapide e ricadute di faville lente. Sprazzi d’anima e suoni che si sospingono continui, bellezza colorata ed attonita, disegni e geometrie che vorremmo non finissero mai. E poi, alla fine, tre colpi che silenziano la notte e tutto torna alla quiete, al silenzio appagato quasi deluso, al cielo fumante e a quel intenso odore di polvere pirica che pervade tutto e portata dall’aria ci dice che un rito si è svolto, che una fine di bellezza è nel ricordo di una anima ammalata che ricorda e torna nel buio della notte vegliata dalle stelle.

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