Cari amici buongiorno, Shabbat Shalom e buon fine settimana. Vi auguro di cuore di stare tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati sereni, fortificati e determinati.
La maggioranza dei giovani, ma anche tanti adulti, sono totalmente ed esclusivamente immersi nel presente. È come se avessero sradicato il passato e non concepissero il futuro.
Vivere nella sola dimensione del presente si traduce in una visione di corta gittata, percependosi rinchiusi nei confini della contingenza della quotidianità, attenendosi allo schema mentale inculcato dai detentori del pensiero unico egemone.
Una vita cadenzata dallo scorrere monotono delle 24 ore, ripetendo la medesima ritualità quotidiana, porta a definire l’ordine delle priorità tra entità e pratiche concernenti i nostri bisogni fisiologici e solo superficialmente le curiosità mentali relativi a temi perlopiù futili.
Il presente sradicato dal passato e senza la prospettiva del futuro, è una gabbia stretta dove replichiamo lo stesso copione fino alla noia. Solo l’alienazione dalla realtà grazie all’uso delle droghe, di sostanze allucinogene o prodotti tecnologici digitali che ci illudono di volare alto, liberi dalla prigione della triste quotidianità.
Il girare a vuoto nel percorso senza sbocchi, paralizzati nel mezzo di una rotta buia senza un faro che illumini la direzione della salvezza, genera disaffezione alla vita, stimola la tossicodipendenza e la fuga nella virtualità, preferendo l’apparire all’essere, socializzando tramite i messaggi dei cellulari anziché parlandosi di persona.
Vivere con il fiato corto dello spazio che intercorre tra l’aprire e il richiudere gli occhi si traduce nella morte interiore di chi si sente vuoto dentro, istiga al suicidio di chi prende atto che non vale la pena continuare a vivere come se fossimo un semplice apparato sensoriale e specificatamente un tubo digerente.
Ebbene, riscoprire la realtà delle nostre radici è fondamentale per poter rinascere come persone depositarie di corpo, mente e anima, recuperando la certezza e l’orgoglio di chi siamo.
Solo se saremo ben radicati nella consapevolezza e nell’adesione al nostro passato, il nostro presente acquisirà una dimensione nuova di continuità ma anche di condivisione di una festa che recupera e perpetua una tradizione secolare che suona come un inno alla vita che mette al centro la comunità di valori e di ideali.
A quel punto individueremo la prospettiva di vita qualitativamente migliore, che sostanzierà il futuro lungamente auspicato che dà un senso compiuto alla nostra esistenza.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”
Sabato 17 giugno 2023
Come sempre tocchi vivo nel cuore e scaturiscono emozioni forti ogni volta che ti leggo ! Vero però devo dirti che oggi mi ha sorpresa mio nipote più grande, oggi giorno del suo compleanno ha detto alla sua mamma che vuole gli vengano fatti gli auguri per telefono, gli fa più piacere . In un mondo dove si dialoga con messaggi virtuali, sentire questa diversità mi ha fatto molto piacere … forse l’ultima generazione, figli di genitori consapevoli che le cose devono cambiare altrimenti non si va da nessuna parte, è un buon segnale. Chissà sia così ! Buon sabato a te e a tutti gli amici della Casa .