MAGDI CRISTIANO ALLAM: “La Venezi è “neofascista”. No ai “marchi dell’infamia”

Cari amici buongiorno. Vi auguro di cuore di stare tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati sereni, fortificati e determinati.

«No all’arrivo a Nizza di Beatrice Venezi, il direttore d’orchestra italiano neo-fascista»: esordisce così il comunicato con cui 12 associazioni “antifasciste” di Nizza, raggruppate sotto il nome globalista di “Tous Citoyens”, si oppongono all’invito di Venezi per dirigere il balletto di Natale e il concerto di Capodanno, a causa delle sue idee politiche.
«Il Comune di Nizza non deve, sotto la copertura di un evento artistico e sfruttando l’Opéra de Nice, dare un assegno in bianco al neofascismo italiano. Vogliamo ricordare le posizioni politiche e intellettuali di Beatrice Venezi, che ha lavorato come consigliere musicale con Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio italiana. Molto presente sui media italiani, ha partecipato, a maggio 2022, alla convention di Fratelli d’Italia, partito di estrema destra, ed è impegnata a dare la maggior visibilità possibile all’ideologia che difende, usando la sua notorietà», recita il comunicato.
L’invito a Nizza di Venezi, proseguono le associazioni, «è un atto politico a cui ci opponiamo e che denunciamo fermamente»: «Il decantare le sue qualità di donna da parte dei media per giustificare la sua presenza nella stagione dell’Opera di Nizza è incomprensibile, visto che sostiene un governo italiano che afferma di voler limitare i diritti delle donne e porta avanti valori come “Dio, patria e famiglia”, ereditati dall’ideologia mussoliniana. In un contesto di banalizzazione dell’estrema destra e del fascismo, l’invito rivolto alla signora Venezi a Nizza costituisce un gesto politico che contestiamo e denunciamo con forza».
Le associazioni chiedono al sindaco di Nizza, Christian Estrosi, che fa parte della maggioranza macroniana, e al Direttore generale dell’Opera, Bertrand Rossi, «di annullare l’evento».

Il Direttore dell’Opera di Nizza, Bertrand Ross, ha confermato la sua scelta e, tramite un comunicato, ha scritto: «La musica ha il potere di superare gli schieramenti e di riunire gli individui attorno a un’esperienza comune»; si deve «separare l’arte dalla politica». «Come istituzione culturale, il nostro ruolo è favorire la libera espressione artistica e creare un’atmosfera in cui tutti possano sentirsi a proprio agio e rispettati, indipendentemente dalle proprie affiliazioni politiche». Ross ha ricordato che la Venezi è «Direttrice d’orchestra di talento, di fama internazionale», e che era già stata accolta a Nizza per un concerto nel 2022.

Il Ministro della Cultura italiano Gennaro Sangiuliano, su Twitter, ha ovviamente difeso il Direttore d’orchestra italiano: «Beatrice Venezi è una grande artista e una straordinaria professionista. Sono orgoglioso di averla al mio fianco come consigliere per la musica. Chi a Nizza vorrebbe impedirle di esercitare la sua arte dimostra tutta la sua ignoranza e va contro quei principi di libertà e democrazia che sostiene di voler difendere. Forza Beatrice!».

Beatrice Venezi, su Instagram, ha replicato all’appello a boicottarla con un sondaggio lanciato dall’account ‘Dì la tua” (che quotidianamente esorta i followers a schierarsi su diversi temi di attualità), invitando gli utenti a scegliere tra due alternative sulla polemica: “Giusto così” o “Che teste di cazzo”?

Cari amici, Beatrice Venezi è del 1990, ha appena 33 anni. Quando lei nacque, il fascismo era finito da 47 anni. Attribuirle il “marchio dell’infamia” di “neofascista”, che cosa può significare concretamente?
Nel loro comunicato, le associazioni che si qualificano come “antifasciste”, attribuiscono al Governo italiano questo “marchio dell’infamia”, perché «afferma di voler limitare i diritti delle donne e porta avanti valori come “Dio, patria e famiglia”, ereditati dall’ideologia mussoliniana». A parte il fatto che “Dio, patria e famiglia” sono concetti indicati dal laico e liberale Giuseppe Mazzini nel suo “Doveri dell’uomo” del 1860, la limitazione dei “diritti delle donne”, attribuita a Fratelli d’Italia e più in generale il Governo di Centrodestra, concerne esclusivamente l’utero in affitto, visto che è stato chiarito che non mettono in discussione la pratica dell’aborto, che personalmente considero il più efferato dei crimini dell’umanità, con l’uccisione di una creatura umana indifesa, che cresce nell’utero materno ed è affidata alla protezione della propria mamma.
Se l’essere “neofascisti” potrebbe significare essere nostalgici di un regime dittatoriale e guerrafondaio, ebbene non credo che nessun giovane, qual è Beatrice Venezi, nessuna persona di buonsenso, a prescindere dalle proprie idee politiche, possa auspicare l’avvento di un regime dittatoriale e guerrafondaio.
Fermo restando che Benito Mussolini, che ha governato l’Italia per vent’anni, va correttamente considerato nell’integralità del suo operato politico, comprendendo le opere indubbiamente positive, dalla nazionalizzazione della Banca d’Italia e la separazione dell’attività delle banche d’affari e delle banche commerciali a tutela del risparmio delle famiglie; l’estensione del sistema pensionistico a tutti i cittadini tramite l’Inps; la bonifica di ampie zone paludose, la costruzione di nuove città, centrali idroelettriche, infrastrutture, edifici pubblici e case popolari.
Detto ciò, nella più totale condanna del regime dittatoriale e guerrafondaio fascista, in particolare la sua adesione all’ideologia razziale che culminò nell’Olocausto degli ebrei, non possiamo dissociarci dalle nuove dittature, anch’esse guerrafondaie, imposte dallo strapotere della grande finanza speculativa globalizzata, di cui Mario Monti e Mario Draghi sono i più autorevoli rappresentanti in Italia, entrambi legati alla Goldman Sachs, così come lo è Macron in Francia, banchiere e socio della banca d’affari Rothschild & Cie Banque. I popoli possono essere sottomessi e le dittature s’impongono o con i carri armati o con l’arma del debito. Ebbene, noi in quest’Europa dalla civiltà decaduta, siamo sottomessi con l’arma di un debito perpetuo, incontenibile e inestinguibile.

Cari amici, affranchiamoci da tutti i “Marchi dell’infamia” e promuoviamo il nostro riscatto da tutte le dittature per essere pienamente noi stessi dentro casa nostra.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”

Martedì 11 luglio 2023

5 commenti su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “La Venezi è “neofascista”. No ai “marchi dell’infamia”

  1. Non se ne può più di sentire parlare di “fascismo” e “antifascismo”.
    Il caso del direttore d’orchestra , Beatrice Veneziani , consigliera del Ministero della Cultura e per questo nel mirino delle associazioni in quanto colpevole di simpatizzare per la destra, non sarà l’ultimo fronte di guerra dichiarato a tutto ciò che in modo astruso, colpevole e al quanto impossibile richiama le anime belle della sinistra a combattere chi comunista non è.
    Andiamo in ordine: La sig.ra Venezi aveva intenzione di eseguire su richieste di bis, l’incompiuta romanza della Turandot Nessun dorma e l’Inno a Roma. Questo ha scatenato le proteste soprattutto da politici di Sn.
    A straparlare di musica è la stessa associazione che dovrebbe promuovere la conoscenza di Giacomo Puccini , l’autore della Turandot.
    Le associazioni della Costa Azzurra hanno bollato il bravo direttore come ed hanno chiesto di annullarle l’invito.
    Del parere che occorre separare la musica dalla politica è stato però rimarcato dalla stessa Opera di Nizza : la musica ha il potere di superare gli schieramenti e di riunire gli individui attorno ad una esperienza comune.
    Sì, perché, ha tentato di spiegare la sua scelta, l’Inno a Roma non è apologia del fascismo, ma un esempio di amore di Patria.
    Un recentissimo commento di Silvana De Mari liquida la vicenda con un semplice esempio:
    <>
    Ti interessa e chiedi semmai che sia bravo e sappia fare il suo lavoro.
    E’ quello che si deve chiedere da un bravo direttore d’orchestra.

  2. Il mio plauso al Direttore Bertrand Ross! Tutti sappiamo riconoscere il fascismo passato, ma molti non hanno ancora capito che il vero pericolo fascismo di oggi sono proprio le associazioni come queste, tra cui le 12 di Nizza che sono uscite con questo comunicato, le quali si auto definiscono “antifasciste”. È un vecchio escamotage: resuscitare e sbandierare uno spettro sedimentato da tempi lontani nel sentire profondo della gente per mostrarsi immuni da esso, liberi, puri e duri, attivisti e combattivi. Possono sperare che qualcuno ci caschi, ma, oltre a mettere a nudo tutta la loro crassa ignoranza, come ha ricordato giustamente Magdi a proposito del motto “Dio Patria e Famiglia”, dovrebbe essere evidente a tutti l’uso che fanno dell’accusa di fascismo come randello per mettere alla gogna gli avversari politici. È uno sport diffusissimo oggi nel mondo sinistro e ben pensante dei galoppini di Davos, queste provocazioni non sono altro che atti di obbedienza al nuovo fascismo che già ci governa in tutto il mondo occidentale. Stendiamo poi un velo pietoso sulla discriminazione delle donne, e qui mi viene anche da ridere, proprio il primo governo della storia d’Italia retto da una donna vorrebbe discriminare le donne? Davvero azzeccato il famoso aforisma di Ennio Flaiano: “In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti.”

  3. L’antifascismo in assenza di fascismo è una costante di queste “associazioni “. Questi soggetti sono i medesimi che da anni a questa parte, in particolare gli ultimi 3 anni, si sentono autorizzati a chiedere a gran voce la tacitazione di tutti quelli che non si allineano.
    Sono le stesse associazioni che plaudevano l’uso degli idranti sui portuali di Trieste
    Sono gli stessi che hanno sostenuto con la bava alla bocca che era giusto segregare in casa coloro che non si sono piegati al ricatto di Stato.
    Sono gli stessi che hanno abbandonato l’aula quando è stata approvata l’istituzione della commissione d’inchiesta.
    In tutto quanto descritto non ho mai visto niente di più fascista.
    Bene ha fatto il direttore dell’Opéra di Nizza a non arretrare: i nostri pari ruolo temo non avrebbero avuto il medesimo coraggio.

  4. Associazioni che apparentemente non capiscono una mazza ed accusano a vanvera con notizie ed opinioni fuorvianti, mi rifiuto di pensare siano ingenue tanto, ma piuttosto stimolate da altri, forse anche nel nostro Paese. Concettualmente retrive e fuori tempo massimo, fanno solo politica e distribuiscono appunto marchi di infamia di antica memoria e nuovo uso, come in Dumas e più vicino la stella gialla agli ebrei o il taglio dei capelli alle ragazze ritenute collaboratrici fasciste.
    Magari queste associazioni vorrebbero rianimare questa tradizione di sinistra?
    In generale dare un marchio, tipo ‘no vax’, è ancora un uso pagante per qualificare un supposto nemico in modo da additarlo all’infamia senza appello.
    Rifiutare e mettere all’indice valori che hanno fondato Stati e Comunità positivamente in identità costruttive, per secoli, è esso sì un mezzo infamante per chi lo mette in atto ed una politica del suicidio sociale e del nulla politico ed umano.
    Magdi non poteva dire meglio. Siamo in piena distopia prima che politica, umana.

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