MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Giocare con la bambola. Diventare una bambola”

Cari amici buongiorno. Spero che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati sereni, fortificati e determinati.
La “retta via” per realizzare il miracolo della rinascita della nostra civiltà decaduta, è tutta in salita. Lo si tocca con mano ogni qual volta si vedono i titoli dati in pasto dai siti delle agenzie di stampa o dei giornali.
Oggi spicca la notizia del riesplodere della “Barbie-mania”, la bambola più conosciuta almeno in Occidente, diventata un’icona, un prezioso oggetto da collezionismo, con degli esemplari adornati da gioielli e venduti per decine di migliaia di euro. L’occasione è data dall’esordio del film “Barbie”, che nel fine settimana in Italia è stato visto da un milione di spettatori paganti con un incasso di 7.717.161 euro, mentre negli Stati Uniti e in Canada ha già registrato 155 milioni di dollari d’incasso, piazzandosi al primo posto tra i film più visti.
Lo so che gli esempi che attestano la triste realtà della nostra civiltà decaduta sono innumerevoli, dai 300 milioni di euro offerti dall’Arabia Saudita per aggiudicarsi il calciatore francese Kilyan Mbappé, alla polemica sulle turiste in giro con il tanga a Gallipoli.
Giocare con una bambola è educativo. Giocare a calcio è educativo. Andare al mare è salutare. Ma trasformare i bambini e i giovani in spettatori passivi di fenomeni speculativi di massa è diseducativo.
Dobbiamo diffondere la cultura del sano protagonismo per realizzare consapevolmente le nostre idee, nel contesto di una concezione etica e sobria della vita. L’alternativa alla civiltà decaduta deve fondarsi su delle basi qualitativamente diverse e migliori mettendo al centro l’essere anziché l’avere e l’apparire, l’agire anziché il subire.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”

Martedì 25 luglio 2023

1 commento su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Giocare con la bambola. Diventare una bambola”

  1. Il fenomeno Barbie credo inizi con il vommercio di questa bambola. Fino ad un certo tempo le bambole erano la raffigurazione di bambine, con visi infantili, con guanciotte piene e occhioni blu, capelli lunghi e riccioli, vestite con abitini di pizzi e merletti. Oppure c’erano i bambolotti, con le sembianze di bebè. Barbie è l’antibambola, è la rappresentazione di una giovane ragazze moderna, adulta, con fattezze mature, seno, gambe chilometriche, capelli alla moda, truccata e con un corredo di abiti attillati e scollati. Ha anche un fidanzato, Ken. Quali giochi ispirino queste bambole non lo so, mia nipote non ne ha mai possedute, ma certamente nella mente di una bimba c’è ammirazione e voglia di diventare un giorno una donna attraente come Barbie, essere Barbie. È un giocattolo solo apparentemente innocuo, ma ha adultizzato generazioni di bambine. Non so nulla del film, esiste una quantità di spot pubblicitari, ma il suo successo è un passo in avanti verso l’adultizzazione di bambini.

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