LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Leggere le stelle”

L’astronomia costringe l’anima a guardare oltre e ci conduce da un mondo ad un altro.
(Platone)

Fra distratte
Incrociate
Magiche geometrie di luce
Regine della notte
Un bagliore di perle va dentro l’anima
Scava discreto
Scie ardenti di fuoco
Rubini celesti
Bruciano il calore di immensi spazi
Nel susseguirsi di preziosi monili
Senza lo scandire consueto del tempo
Senza l’impronta di umane noie
Con il lieto vigore del sorriso
Sublimi tracce di universali
Eterei sentieri
Oltre gli esigui confini del cielo
Limpido e terso
Mormorano intanto
Prodigiosi
Immoti silenzi
Sferzati da antiche tempeste
Invasi da gelide nebbie
Fra queste gocce di solitudine cosmica
Nascosta
Nelle anse velate del mistero
Germogliano intanto i miei fugaci pensieri
E scorre smarrita
Languida
La linea distesa
Del nostro effimero destino
Stupito da vivaci splendori
Inondato da fiumi di galassie
Leggo fra le costellazioni
L’orma sublime del divino messaggio della vita
Mi inchino curioso alla maestosa lezione degli astri
Affascinato da tanto sovrumano bagliore
E balbetto da questo angolo del cosmo l’emozione
L’abbagliante armonia
Di polvere di stelle
Nonché di fedeli
Umili parole di preghiera


La più sublime, la più nobile tra le Fisiche scienze ella è senza dubbio l’Astronomia. L’uomo s’innalza per mezzo di essa come al di sopra di sé medesimo, e giunge a capire la causa dei fenomeni più straordinari.
(Giacomo Leopardi

Foto di copertina: “leggere le stelle” dal web

1 commento su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Leggere le stelle”

  1. Uno sguardo sull’universo, ci immerge negli abissi dell’anima, nella sutura del tempo del qui e altrove, nella piccolezza della nostra esistenza in infinito amore dell’essere. Particelle di gerundio, di divenire asettico macchiato del noi, del qui ora ed ovunque,
    microscopica goccia che come lente ingrandisce l’essenza, la vita che diviene universo immenso, cammino fra le stelle.
    Astri e luce eterna ed eterna preghiera, dura e dolce Legge dell’essere piccoli. Di tendere il dito a Dio, delle stelle e del cuore dono di
    puro Amore.

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