STEFANIA CELENZA: “RESURREXIT ! La Meravigliosa Avventura della Pasqua di Gesù”. Ascolta l’audio con la voce di PAOLA RAMELLA

Ascolta l’audio con la voce di Paola Ramella

Abbiamo visto, bambini, quanto era gentile e amorevole il nostro Eroe, chiamato Gesù. Come abbiamo detto, Gesù era circondato dai suoi amici più cari, i 12 apostoli, che stavano sempre con lui, ridevano, scherzavano e facevano lunghe passeggiate insieme. Incontravano persone di ogni paese, aiutavano i poveri, curavano gli ammalati e consolavano gli infelici.
Le folle amavano Gesù, lo cercavano ed erano disposte a fare chilometri e chilometri di cammino, pur di incontrarlo. I suoi discorsi di pace, di amore e di perdono piacevano ed entravano nel cuore di ogni persona.
Lentamente, a poco, a poco, qualche cosa stava cambiando nella vita di quel tempo, un vento nuovo di verità e di speranza correva per i villaggi e per le città della Galilea.
Ma un giorno, accadde qualcosa di strano.
Alcune persone potenti e malvage iniziarono a guardare Gesù con occhi accecati dalla rabbia e dall’invidia. Si sentivano gelosi del potere che sembrava avere la straordinaria gentilezza di Gesù.
Quella sua amabilità, quella sua dolcezza era per loro un pericolo.
Così cercarono un modo per farlo sparire.
Gesù, allora, fu accusato di cose che non aveva assolutamente fatto. E con quelle false accuse decisero di arrestarlo, per poterlo condannare a morte.
Quando lo portarono via, i suoi amici furono spaventati e sconfortati, ma Gesù rimase sereno e deciso. Guardò i suoi amici e disse loro di non piangere. Disse loro di non preoccuparsi, perché non sarebbe andato via per sempre, perchè sarebbe presto tornato a sorridere e sarebbe stato con loro per sempre.

Il processo a Gesù non fu giusto. Gesù fu portato davanti a un grande palazzo, dove c’era un uomo importante, di nome Ponzio Pilato, che doveva decidere il suo destino. A questo processo non c’era nessuno di quelli che amavano Gesù, ma erano presenti solo coloro che avevano intenzione di accusarlo, chiamati scribi e farisei, i quali mentirono senza vergogna. Gesù sapeva di non avere fatto nulla di male ed osservava impassibile e pensieroso il comportamento di quegli uomini. C’era, insieme a Gesù, anche un carcerato, di nome Barabba, che era accusato di gravi crimini, ma gli scribi ed i farisei, secondo una usanza dell’epoca, scelsero di graziare la pena a lui e di metterlo in libertà, piuttosto che liberare Gesù.
Anche se il nostro Eroe era profondamente afflitto, per questa ingiustizia, non perse il suo coraggio e la sua dolcezza. Guardò quelle persone malvage negli occhi e disse loro: “Vi perdono“. Alla fine, fu deciso di metterlo a morte, fu condannato a morire crocifisso su una croce.
Anche se la sua condanna fu ingiusta, Gesù affrontò il suo destino con ardimento e grande dignità, lo accettò con coraggio, perché sapeva che il suo amore era più potente di tutto.
Così Gesù ha portato una grande e pesante croce sulle sue spalle.
Ma anche se Gesù era molto forte, è caduto più di una volta sotto il peso della croce. Si è, però, sempre rialzato. Ed anche se era assai stanco e provato, Gesù ha continuato a camminare, verso il suo destino.
Alla fine, Gesù è stato messo sulla croce, ma, persino in quel momento ha mostrato di perdonare coloro che lo stavano crocifiggendo. C’era, accanto a lui, un altro condannato che veniva crocifisso e che gli chiese perdono.
Gesù gli assicurò che lo avrebbe portato con se’ in paradiso, quella sera stessa.
Mentre Gesù era inchiodato sulla croce, soffrendo e portando il peso del dolore e dell’ingiustizia del mondo, la sua mamma Maria era lì, accanto a lui. Con il cuore straziato dal dolore, Maria guardava suo figlio con amore e compassione, testimone del grande sacrificio che stava facendo. Gesù, vedendo sua madre e il suo caro amico Giovanni accanto a lei, disse a sua madre: “Donna, ecco tuo figlio“, e a Giovanni disse: “Ecco tua madre“.
Con quelle parole, Gesù affidò sua madre a Giovanni, affinché si prendesse cura di lei, anche dopo la sua morte. Ma non solo. Con quelle parole Gesù ha consegnato non solo a Giovanni, ma a tutti la sua mamma ed ora la Madonna è la madre celeste di ognuno di noi.
Maria rimase sotto la croce, con il cuore pieno di dolore, ma anche di speranza. Lei non poteva impedire il dolore che Gesù stava subendo, ma era lì con lui, portandogli conforto e tenerezza, fino al suo ultimo respiro.
E così, ad un certo punto, il sole si nascose dietro le nuvole, si fece buio, grandi venti squarciarono il cielo e la terra tremò, con un boato tremendo.
Alle tre del pomeriggio di quel triste giorno Gesù morì.
Il corpo di Gesù fu deposto dalla croce, adagiato in una tomba, che si trovava lì vicino, scavata nella roccia ed una grande pietra fu messa per chiudere il sepolcro.

Ecco, bambini, la storia di Gesù di Nazaret sembra finita qui. E invece, no !
La sua morte non fu la fine della sua storia.
La vera storia di Gesù comincia proprio da qui. State a sentire.

Tre giorni dopo che Gesù fu sepolto, accadde qualcosa di davvero miracoloso!
Dunque, il terzo giorno, alcuni amici che lo amavano profondamente decisero di visitare il suo sepolcro. Tra di loro c’erano alcune donne, tra cui Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome. Erano molto tristi perché il loro caro amico, Gesù, era morto e sepolto in una tomba. Le tre amiche andavano al sepolcro per onorare il corpo di Gesù con aromi e oli profumati. Camminarono lungo un sentiero polveroso, fino alla tomba di Gesù, parlando tra di loro, con tristezza, sul tragico destino del loro amato amico.
Ma quando arrivarono alla tomba, rimasero stupefatte!
Quale incredibile sorpresa !
La grande e pesantissima pietra che copriva l’ingresso era stata spostata e la tomba era vuota! Le donne erano confuse e spaventate. Pensavano che qualcuno avesse portato via il corpo di Gesù. Maria Maddalena, con gli occhi spalancati, corse dentro la tomba, per capire bene da vicino cosa fosse successo. All’interno, vide un angelo splendente di luce, con ali candide come la neve, che le disse, con una voce soave: “Non abbiate paura. Gesù non è qui, è risorto, come aveva detto. Andate e dite ai suoi discepoli che lui è vivo e che li aspetta in Galilea.” Maria Maddalena, piena di felicità e di meraviglia, corse fuori dalla tomba, per dare alle altre amiche la strabiliante notizia.
Maria, madre di Giacomo, e Salome non potevano credere alle loro orecchie, ma videro la luce radiosa negli occhi di Maria Maddalena e capirono che era vero. Le tre amiche, piene di esultanza, corsero dai discepoli di Gesù, per portare loro la buona notizia.
Ma lungo il cammino, esse incontrarono Gesù, esse videro proprio Gesù risorto, splendido di luce e di gioia. Gesù disse loro: “Non abbiate paura. Io sono vivo! Andate e dite ai miei discepoli che io li aspetto in Galilea.”
Le amiche, con i cuori colmi di una contentezza irrefrenabile, si precipitarono ad annunciare la meravigliosa notizia. E così, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome diffusero la gioiosa notizia a tutti gli amici e ai discepoli di Gesù. Costoro non potevano credere alle loro orecchie. Ballarono, cantarono e risero di gioia perché il loro amato Gesù era tornato.
La sua risurrezione era un miracolo che riempiva di speranza il cuore di tutti coloro che lo avevano amato e che avevano creduto in lui.
E così, la risurrezione di Gesù portò gioia e felicità a tutti coloro che avevano seguito il suo stupefacente messaggio di amore e di perdono.
Da allora in poi, il giorno in cui fu trovato il sepolcro di Gesù vuoto, si chiama Pasqua ed è diventata una festa di gioia e di speranza, in cui celebriamo la risurrezione di Gesù e il potere dell’amore, che trionfa sempre sulla morte.
E così, la straordinaria avventura di Gesù ci insegna che anche di fronte all’ingiustizia e alla sofferenza, l’amore e il perdono alla fine vincono sempre.
La storia di Gesù, la sua morte e risurrezione, continua a ispirare e a portare gioia a tutti coloro che credono nel suo amore infinito e meraviglioso e che, ancora oggi, dopo oltre duemila anni, riempie il mondo intero di una inesauribile speranza.
Buona Pasqua!

Signa, 29.03.2024 Stefania Celenza

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