“Ospedale di Careggi – Parte seconda”

Ci eravamo lasciati con l’apertura di una ipezione ministeriale su quanto stava accadendo nell’Ambulatorio per il trattamento della disforia di genere, negli adolescenti e nei bambini, presente all’interno del policlinico univerisitario di Careggi, a Firenze.
Il Ministero della Salute, all’esito della istruttoria svolta, ha potuto rispondere alla interrogazione parlamentare del Senatore Maurizio Gasparri, che aveva appunto fatto scaturire l’accertamento su questo tipo di trattamento, in età evolutiva, presso l’ospedale fiorentino.
Oggi possiamo dire che sono emerse, in particolare, tre criticità dall’ispezione al Careggi:
a) il non corretto recepimento della determina Aifa del 2019, circa l’obbligo di esigere necessariamente il supporto psichiatrico, per l’avviamento del trattamento con il farmaco denominato “triptorelina” (farmaco ormonale che porta alla sospensione dello sviluppo puberale);
b) la mancata trasmissione all’agenzia del farmaco dei dati di monitoraggio clinico;
c) la mancata pianificazione del ruolo della neuropsichiatria infantile, nell’ambito del percorso di presa in carico e gestione del minore.
Antonio Brandi, in conferenza stampa, ha dato immediato seguito all’esito della suddetta ispezione, con una sua nota, dal tono e dal contenuto estremamente espliciti.
Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani si impegni a verificare il celere adeguamento dell’Ospedale Careggi di Firenze alle disposizioni giunte dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, circa il trattamento di minori affetti da presunta disforia di genere. È sconcertante pensare che minori, incerti sulla loro identità, possano essere stati avviati verso pesanti trattamenti ormonali, potenzialmente dannosi per la loro salute, senza una previa, adeguata indagine psichiatrica e psicologica sulle possibili cause di tale disagio. Così come è grave che l’Ospedale Careggi non abbia trasmesso i dati di monitoraggio clinico relativi alla somministrazione di Triptorelina a minori all’Agenzia Italiana del Farmaco. Rivolgiamo un accorato appello al nuovo Presidente dell’AIFA Robert Giovanni Nisticò, affinché, in scienza e coscienza, alla luce delle più recenti ricerche ed evidenze medico-scientifiche e sulla scia di quanto sta accadendo in tutto il mondo, vieti l’uso della Triptorelina per bloccare lo sviluppo puberale di minorenni, per via dei  potenziali gravi e irreversibili danni alla salute. Secondo un’autorevole ricerca appena pubblicata e condotta nel corso di 15 anni dall’Università di Goningen, su 2.770 casi di giovani con presunta disforia di genere, infatti, la quasi totalità di essi si riconcilia spontaneamente col proprio sesso e corpo proprio grazie al naturale sviluppo sessuale e identitario”.
Il punto, perciò, sembra essere focalizzato sulla mancata psicoterapia su diversi casi di minori, ai quali il centro avrebbe somministrato triptorelina.
Lo stesso Maurizio Gasparri, illustrando la risposta del ministero dalla Salute all’interrogazione parlamentare, da lui presentata sul caso Careggi, ha affermato: “Il 4 aprile mi è arrivata la risposta, del ministro Orazio Schillaci, che dice che la visita ispettiva disposta dal ministero della Sanità mi ha dato ragione, perché ha riscontrato errori procedurali e inadempienze, da parte dell’ospedale Careggi, in riferimento in particolare all’assistenza psichiatrica specializzata per l’infanzia. Questi bambini a cui si somministra un farmaco, che blocca la pubertà, secondo i protocolli vigenti, devono avere una particolare assistenza neuropsichiatrica infantile specializzata, che evidentemente non è stata attuata nelle forme dovute, tanto è vero che il ministero ci informa che dopo l’ispezione di gennaio c’è stata anche una comunicazione alla Regione Toscana, che ha la competenza sull’ospedale Careggi, ma anche alla Procura perché un’avvocatessa, e non io, ha presentato un esposto e la procura ha aperto un fascicolo e l’ispezione è stata anche indirizzata alla Procura della Repubblica“.
Rammentiamo che Mara Campitiello, capo della segreteria tecnica del ministero della Salute, spiegò bene, al momento dell’invio degli ispettori a Careggi, che si trattava di verificare i percorsi seguiti dall’ospedale in merito al trattamento della della disforia di genere su minori ed, in particolare, all’uso della triptorelina.
I riscontri della commissione ispettiva del ministero della Salute portano a concludere, pertanto, per elementi di criticità molto significativi nell’ambito del percorso di presa in carico e gestione dei pazienti in età evolutiva, con presunta incongruenza di genere, sopratutto per quanto concerne l’utilizzo della terapia farmacologica, con triptorelina. Tali riscontri si fondano sull’esame documentale dei ben 85 casi trattati dall’azienda ospedaliero-universitaria negli ultimi anni, consegnati dal personale clinico e dalla direzione, in occasione dell’indagine.
Le criticità rilevate, dunque, secondo quanto reso noto dallo stesso Gasparri, attengono “al non corretto recepimento della determina Aifa n. 21756/2019, con particolare riguardo all’obbligo di esigere necessariamente il supporto psichiatrico per l’avviamento al trattamento con triptorelina”, alla mancata trasmissione dei dati all’Aifa, e “ad ulteriori criticità, anche di carattere organizzativo, in ordine al ruolo del neuropsichiatra infantile nell’ambito del percorso di presa in carico e gestione del paziente”.
In ragione di ciò, il Ministro Schillaci ha detto “è stato rivolto, con la relazione predisposta dalla Direzione generale della programmazione sanitaria, un invito alla Regione Toscana a porre in essere, entro un termine definito, una serie di azioni correttive  puntualmente individuate e  riferire, conseguentemente, gli esiti al mio Dicastero”.
Gasparri, che rivendica la piena paternità dell’intera iniziativa, ci ha tenuto a ribadire “La Regione Toscana ha sbagliato, il Careggi ha violato le regole: questo è un dato certo, lo dice il governo”, ed, anzi, si è detto “rammaricato di questa mancanza di una struttura sanitaria fondamentale per la Toscana e direi per l’Italia”, perché “non si è garantita l’adeguata assistenza neuropsichiatrica specializzata per l’infanzia a chi ha dovuto assumere questo farmaco che blocca la pubertà. Il Ministero ha dato le indicazioni alla Regione per correggere le inadempienze … la Procura ha la relazione che rileva le inadempienze e farà le sue determinazioni”.
A parere di Gasparri “è bene che il governo abbia deciso di ritornare sul tema triptorelina per rivedere un po’ le linee guida, perché un bambino di 10 anni che può assumere delle decisioni irreversibili sui propri orientamenti, sulla propria natura fisica, deve avere assistenza prima di avviare una somministrazione che poi cambia la vita per sempre: e a quell’età la consapevolezza potrebbe non essere piena”.
Dal fronte opposto, come si può immaginare, si reagisce con le repliche più fantasiose. Il presidente Eugenio Giani e l’assessore regionale alla salute  Simone Bezzini si sono lamentati della precoce anticipazione dei contenuti dell’inchiesta “È inquietante che su una materia così delicata vengano anticipati pubblicamente alcuni contenuti, con modalità da campagna elettorale, relativamente a una relazione ispettiva che non è stata ancora consegnata alla Regione Toscana. Si tratta di un grave vulnus istituzionale. Quando la relazione ci verrà messa a disposizione faremo un approfondimento di merito e risponderemo al ministero della Salute, con lo spirito di leale collaborazione che da sempre ci contraddistingue”.
A quanto pare si è colpito il tallone d’Achille del granitico, inossidabile ed inamovibile (nel senso letterale del termine) PD toscano, il quale si duole, più di qualsiasi altra cosa, non casualmente, dell’aspetto elettorale della vicenda…
Il direttore generale della Programmazione sanitaria del Ministero della Salute, Americo Cicchetti, però, ha negato qualsivoglia scorrettezza nella diffusione delle notizie, in quanto gli uffici regionali sono stati regolarmente avvisati sull’esito della, per loro, dolorosa ispezione.
Ma le doglianze del partito che governa la Toscana non sono finite.
Marco Niccolai, consigliere regionale e responsabile sanità del Pd Toscana, ha ancora ha denunciato “Non si faccia campagna elettorale sulla pelle delle persone, non si attacchi ancora una volta un presidio di avanguardia della sanità pubblica toscana che noi difenderemo senza se e senza ma, pronti sempre a migliorare ma non a distruggere come qualcuno vorrebbe chiaramente fare. La destra ha solo un’ossessione: distruggere il patrimonio di diritti, tra cui quello alla salute, costruiti in decenni. Noi li difendiamo e li difenderemo”.
Loro, dunque, difendono i diritti e la destra li distrugge…
Insieme al senatore Gasparri, invece, non si può non concludere che la Regione Toscana ha sbagliato e che Careggi ha violato le regole.
Purtroppo, bambini di nove, dieci o undici anni e le loro famiglie non hanno avuto quella assistenza adeguata, quella tutela, quei presidi medico scientifici, stabiliti dal comitato per la bioetica di Aifa, ai quali pure avevano pieno diritto.
E’ strano il concetto di diritto che ha talvolta la sinistra.

Lastra a Signa, 11.04.2024

STEFANIA CELENZA

Lascia un commento

error: Questo contenuto è protetto