L’Unione Europea denuncia che un terzo degli europei tra i 15 e i 64 anni si droga e che vanno contrastate non solo le “droghe pesanti” ma anche le “droghe leggere”

Cari amici buongiorno. Mentre attualmente una delle maggiori preoccupazioni del Parlamento italiano è di allargare ulteriormente le maglie della liberalizzazione e del consumo delle droghe, l’Unione Europea, dopo decenni di liberalizzazione delle droghe, annuncia che bisogna contenere il consumo e la vendita delle droghe che interessa quasi un terzo delle popolazioni europee tra i 15 e i 64 anni, alimentando un giro d’affari solo per le droghe illecite di almeno 30 miliardi di euro.

In questo contesto è da rilevare che proprio gli Stati europei dove le cosiddette “droghe leggere” (cannabis, marijuana, hashish), sono da sempre legalizzate, registrano i livelli più elevati di tossicodipendenza e di morti da quelle che vengono indicate come “droghe pesanti” formalmente illegali (eroina, metadone, morfina, oppio, coca in foglie, cocaina, LSD, anfetamine, metanfetamine, ketamina).

L’ “Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze” nella “Relazione europea sulla droga 2022: Tendenze e sviluppi”, stima che nell’Unione Europea circa 83,4 milioni di adulti (di età compresa tra 15 e 64 anni), pari al 29%, abbiano fatto uso di sostanze illecite, con un numero di uomini superiore (50,5 milioni) rispetto alle donne (33 milioni) ad averne segnalato il consumo.

La cannabis resta la sostanza maggiormente consumata nel 2021 con oltre 22 milioni di europei adulti che ne hanno segnalato il consumo, 3,5 milioni di adulti hanno consumato cocaina, 2,6 milioni Mdma (ecstasy) e 2 milioni amfetamine. Circa un milione di europei ha consumato eroina e un altro milione sostanze oppiacee illecite.  La dipendenza da crack è triplicata dal 2016 e nel 2020 e ha costretto 7 mila consumatori a sottoporsi a un trattamento di disintossicazione e recupero. Un’analisi del 2021 delle acque reflue comunali in 13 città europee ha rilevato residui di crack in tutte le città in tutti i giorni di campionamento, con le concentrazioni più elevate segnalate ad Amsterdam e Anversa.

È aumentata la circolazione delle sostanze ritenute più pericolose. Tra il 2010 e il 2020 i maggiori incrementi dei quantitativi sequestrati sono stati registrati per la metamfetamina (+477%), amfetamina (+391%), cannabis in foglie e infiorescenze (+278%), cocaina (+266%) e Mdma (+200%).

Si stima che nel 2020 nell’Unione Europea si siano verificati almeno 5.800 decessi da overdose causati da sostanze illecite. È un tasso di mortalità stimato per overdose pari a 16,7 decessi per milione per la popolazione adulta, la gran parte dei casi è associata alla tossicità data dal consumo plurimo, che generalmente comprende combinazioni di oppiacei illeciti, altre sostanze illecite, farmaci e alcol.

Il numero di decessi per overdose tra la fascia di età 50-64 è aumentato dell’82% tra il 2012 e il 2020 e ciò riflette la tendenza all’invecchiamento tra i consumatori di stupefacenti ad alto rischio e, in alcuni Paesi, l’aumento dei decessi, spesso tra le donne, correlati a oppiacei soggetti a prescrizione medica, probabilmente collegati alla gestione del dolore e all’abuso di farmaci.

In Italia dati del “Dipartimento per le Politiche Antidroga” della Presidenza del Consiglio dei Ministri indicano che circa 650.000 giovani (il 19% degli studenti di 15-19 anni) ha assunto sostanze psicoattive illegali nel corso del 2020. Tra questi il 5.3% ha assunto due sostanze e il 4% almeno tre.

La cannabis rappresenta la quota più ampia del mercato delle sostanze illecite, sia tra i giovani che tra gli adulti (in totale, 5.9 milioni di italiani). Ne fanno uso poco più del 30% dei ragazzi e quasi il 21% delle ragazze. 90 mila studenti riferiscono un uso pressoché quotidiano e 150 mila un uso problematico. Il 21% degli studenti utilizzatori è a rischio di sviluppare dipendenza; il 4.9% nei 15enni, il 29% tra i 19enni. Ma salgono al 53% se poliutilizzatori.

Dei ricoveri ospedalieri dovuti al consumo di droghe, il 12% è dovuto ad intossicazioni da cannabis, un numero in crescita probabilmente correlato all’innalzamento delle concentrazioni del principio attivo. Il 7.2% delle utenze delle comunità terapeutiche lo è per la cannabis, mentre il 46% lo sono per cocaina e crack, e il 28% per oppiacei.

In Italia il mercato delle droghe muove attività per 16,2 miliardi di euro, di cui il 39% attribuibile al mercato della cannabis e il 32% a quello della cocaina.

Il 9 giugno 2022 il Consiglio Europeo, che è l’istituzione che riunisce i Capi di Stato e di Governo dei 27 Stati dell’Unione Europea, ha adottato nuove norme per intensificare la lotta contro le droghe illecite, sostenendo che «le droghe illecite possono avere conseguenze negative enormi, non solo per le persone che le utilizzano, ma anche per le loro famiglie e comunità. L’uso di droghe genera costi enormi e causa gravi danni per la salute e la sicurezza pubblica, l’ambiente e la produttività del lavoro. Pone inoltre minacce alla sicurezza legate alla violenza, alla criminalità e alla corruzione. Il mercato delle droghe illecite è una delle principali fonti di guadagno per i gruppi della criminalità organizzata nell’Unione europea e il suo valore al dettaglio annuo stimato è pari ad almeno 30 miliardi di euro. Nell’Unione Europea, come in molti Paesi del mondo, il narcotraffico incide anche sulla stabilità e la governance nazionali».

Il Consiglio Europeo ha annunciato che la strategia in materia di droghe (senza precisare “droghe leggere” o “droghe pesanti”) si concentra su tre settori d’intervento principali:

  1. Riduzione dell’offerta di droga
  2. Riduzione della domanda di droga
  3. Affrontare i danni connessi alle droghe

La Storia attesta che il consumo diffuso delle droghe è una concausa dell’estinzione delle popolazioni, del collasso degli Stati e della fine delle civiltà. La realtà attesta che tutte le droghe creano dipendenza e innescano un processo che talvolta porta all’uso di sostanze maggiormente nocive per la salute e che, pertanto, è velleitario immaginare che le “droghe leggere” vanno bene e vanno legalizzate, vietando solo le “droghe pesanti”. L’Italia rifletta e tragga la lezione da quegli Stati, come l’Olanda, che da decenni hanno legalizzato le cosiddette “droghe leggere” e che oggi registrano la maggiore diffusione e il più alto livello di morti a causa delle cosiddette “droghe pesanti”. 

Cari amici, la mia proposta è di vietare indistintamente tutte le droghe perché tutte indistintamente creano dipendenza e possono innescare il ricorso a droghe sempre più nocive alla salute, alimentando un giro d’affari stratosferico che arricchisce sempre di più la criminalità organizzata e il suo controllo delle istituzione e dello stesso Stato. Questo dovrebbe fare un Governo che abbia veramente a cuore il bene primario degli italiani e l’interesse supremo dell’Italia.

Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam

Fondatore e Presidente della Comunità Casa della Civiltà

Mercoledì 15 giugno 2022

11 commenti su “L’Unione Europea denuncia che un terzo degli europei tra i 15 e i 64 anni si droga e che vanno contrastate non solo le “droghe pesanti” ma anche le “droghe leggere”

  1. E’ proprio vero, le droghe sono un flagello, ma non dimentichiamo l’alcool, un demonio che miete tante vittime, sopratutto per la qualità pessima dei superalcolici, pieni di coloranti a basso prezzo e “su misura” per i giovani.
    Ma come osiamo produrre schifezze tali e riempire scaffali infiniti di queste droghe legali! Non sono per il proibizionismo, ma richiederei una moderata produzione sempre secondo la cultura del luogo, quindi zero miglia e nel rispetto dell’ambiente come dell’essere umano. Propongo che nella nostra futura comunità ispirata ai monaci Benedettini, si producano solo cose essenziali.
    Tutto è velenoso, dipende dalla dose, diceva Paracelso

    Se solo, sin dall’infanzia, si imparasse come lavorare su se stessi e a comprendere cosa significhi, per esempio “Vegliate e Pregate”. L’eredità che il Cristo lasciò agli audaci. “Vegliare significa fare ogni cosa da svegli, pregare è sentire un ardente bisogno di ESSERE”. Mentre drogarsi è fare proprio esattamente il contrario.

    Ci sono tanti modi per alimentare l’anima dei bambini e dei ragazzi, insegnando loro, con un linguaggio appropriato, ad essere vigili, curiosi e di cercare, anche nel profondo, le risposte sul perché viviamo, da dove veniamo e dove siamo diretti. Scoprire che la vita è una scuola che spesso richiede prove ed esami molto difficili, sopratutto agli alunni più promettenti, aiuta molto nei momenti bui. Anzi, basterebbe crescere con le Fiabe Epiche della dottoressa Silvana De Mari.
    Sto uscendo dal tema, per colpa del serpente che si mangia la coda. Non sapendo come trovare le risposte alle proprie inquietudini (spirituali e non) i più pigri ed i più deboli se poco seguiti, a volte i curiosi, cercano risposte e rifugio nella droga, così facendo, dimenticano definitivamente anche le loro domande.

    Finché esisteranno cartelli e spacciatori, la nostra gioventù sarà comunque in pericolo. In questo caso, non credo sia la domanda a creare l’offerta, ma il contrario.
    Per concludere, come grande detraente, tanta musica, danza, arti visive, teatro e sport nelle scuole ed ovunque. Ho apprezzato moltissimo anche l’intervento di Lia, che descrive perfettamente la realtà in due parole, Grazie!
    Carolina

  2. Purtroppo ho conosciuto una ragazza, morta per overdose, dopo anni di uso di droghe, passata da quelle”leggere” a quelle pesanti e fatali. Esistono comunità di recupero, ma i giovani in cura possono uscirne se maggiorenni, per ricadere nelle mani degli spacciatori. Questa dipendenza annulla la volontà e la capacità di progettare il futuro, di crearsi una vita normale, come sarebbe giusto. Ad oggi gli spacciatori, giustamente chiamati venditori di morte, sono protetti dai vertici della criminalità organizzata, non esistono pene adeguate al reato commesso e le famiglie non hanno un aiuto concreto, se non portare i ragazzi in comunità, molto spesso inutilmente e troppo tardi.

  3. Da frequentatori ultra trentennale di tossicodipendenti spacciatori delinquenti che vivono dei proventi del traffico di droga, preciso due punti:
    1) Scientificamente è provato che se pur alla lunga, le droghe leggere agiscono sulla corteccia cerebrale. Le cellule che la compongono una volta morte, non si ricreano. Qui di il cervello viene irreparabilmente danneggiato:
    2) il consumo di droghe leggere è solo il trampolino di lancio, l’antipasto del consumo delle droghe cosiddette pesanti. Il passo è breve ed i più lo fanno.
    Ho visto minorenni morti di overdose, ho visto omicidi e altro delitti legati alla droga. Per me tolleranza zero. Sia ben chiaro questo: uno spacciatore va equiparato ad un assassino. Vende morte.

  4. Le azioni sulle droghe leggere o su quelle pesanti non vanno alla causa del problema che è dato dall’incapacità dello stato di aiutare e di formare uomini e donne forti.
    Anche il reddito di cittadinanza è una droga.

  5. A motivo della mia professione di penalista, spesso sono venuta a contatto con giovani assuntori di droghe, più o meno leggere ed ho potuto constatare che la: assunzione abituale di sostanze stupefacenti crea dipendenza e questa affievolisce grandemente la volontà. Si creano così sempre meno ragazzi determinati, che hanno obiettivi da raggiungere. Si deteriora un’intera generazione allo sbando non più recuperabile. I genitori hanno una determinante responsabilità e non vogliono rendersene conto. Non sanno dire “no” ai figli e non dire mai no è sicuramente più facile ma altrettanto sicuramente è devastante. Lia

  6. Sono pienamente d’accordo con l’esatta disamina della questione e la proposta che ritengo doverosa se vogliamo raddrizzare questa società debole e povera di valori. Dicono che se proibisce le droghe, almeno le pesanti, ma nessuna è leggera, rischi la voglia di proibito di molti a caccia di qualcosa di forte nella vita, oltre a favorire il traffico illegale delle mafie della droga. Eppure dicevano così anche dell’aborto per giustificarlo e vediamo come è finita, non certo bene.
    La messa al bando totale delle sostanze psicoattive voluttuarie è l’unica seria soluzione, unita però ad un forte impegno dello Stato e di tutti noi sulla educazione al contrasto tra i giovani, nella scuola, nei loro ambienti, media e pure tra gli adulti che ancora si drogano invecchiando, perché le droghe sono inutili, dannose e alla fine mortali su vari piani, fisici e psichici, morali ed etici.

  7. Le droghe per definizione sono sostanze psicoattive, agiscono cioè sul sistema nervoso centrale ma con delle ripercussioni anche sul sistema nervoso periferico e su altri organi inclusi il sistema cardiovascolare, il sistema respiratorio, il sistema muscoloscheletrico e gli organi riproduttivi. E sempre per definizione, le droghe inducono dipendenza e assuefazione.
    Per cui è un errore madornale dividere le droghe in pesanti e leggere, immaginando che le droghe leggere non abbiano effetti dannosi sul SNC (sistema nervoso centrale).
    La droga è morte e la morte non si divide in pesante e leggera.

    1. A motivo della mia professione di penalista, spesso sono venuta a contatto con giovani assuntori di droghe, più o meno leggere ed ho potuto constatare che la: assunzione abituale di sostanze stupefacenti crea dipendenza e questa affievolisce grandemente la volontà. Si creano così sempre meno ragazzi determinati, che hanno obiettivi da raggiungere. Si deteriora un’intera generazione allo sbando non più recuperabile. I genitori hanno una determinante responsabilità e non vogliono rendersene conto. Non sanno dire “no” ai figli e non dire mai no è sicuramente più facile ma altrettanto sicuramente è devastante. Lia

  8. Concordo. Non solo l’eventuale liberalizzazione di droghe leggere non darebbe alcuna certezza di limitare il traffico illegale di sostanze stupefacenti, ma anzi questi dati confermano con oggettività statistica quanto, al contrario, una liberalizzazione comporterebbe un ulteriore danneggiamento sul piano della salute fisica e psichica della popolazione. Ancora una volta l’unica via d’uscita si conferma un’educazione propedeutica alla vita che conduca l’individuo a scelte ponderate.

    1. Sono pienamente daccordo!!!
      Penso anche che non dovrebbero essere chiamate “droghe leggere”, perché basta questo per far passare il messaggio che, essendo appunto leggere, non facciano poi tanto male, ma è un messaggio ( volutamente) ingannevole, le droghe sono droghe e basta!

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