Brian Nguyen, 19 anni, ha fatto la storia di Miss America, diventando la prima donna transgender a vincere il titolo di Miss Greater Derry, nel 2022. Il programma di borse di studio Miss Greater Derry, istituito dalla Miss America Organisation, infatti, è riservato a «giovani donne» di età compresa tra 17 e 24 anni, che vengono giudicate per i loro «risultati scolastici, attitudine, talento, carattere, servizio alla comunità ed equilibrio».
«Mi chiamo Brian Nguyen, ho 19 anni e attualmente sono una matricola al Nashua Community College con specializzazione in Business management», questa è la presentazione di Nguyen, che ha aggiunto su Instagram di essere impaziente «di competere per Miss New Hampshire» il prossimo aprile «per rendervi tutti fieri di me».
Si osservino le espressioni delle altre concorrenti ragazzette depredate della sognata opportunità, ma costrette a sorridere per evitare lo stigma della transfobia.
C’è qualcuno che però si è tolto il sassolino dalla scarpa e che ha protestato ufficialmente. La vincitrice di Miss Gran Bretagna 1998, Leilani Dowding, ha dichiarato di essere delusa nel vedere Brían vincere la corona sulle altre concorrenti: «Ho vinto il concorso di Miss Gran Bretagna nel 1998 e, a parte tutto lo sfarzo e il glamour in superficie, ha richiesto molto tempo e fatica. Vedere la notizia che Brian Nguyen ha vinto il concorso mi ha fatto pensare a come mi sarei sentita se fossi stata battuta da un grosso maschio biologico dopo aver trascorso mesi ad allenarmi e prepararmi per il concorso».
La ex Miss Gran Bretagna ha concluso, con grande spirito di realismo: «Brian Nguyen ha avuto la fortuna di nascere nell’era giusta».
Non so quanto tutto ciò possa considerarsi una fortuna, tuttavia, dal canto suo, il vincitore/trice del concorso ha scritto sui social «Nei 100 anni di storia di Miss America, sono diventata ufficialmente la PRIMA detentrice del titolo transgender all’interno della Miss America Organization. Nessuna parola può descrivere la sensazione di avere l’opportunità di servire la mia comunità e rappresentare la mia comunità per la prima volta a Miss New Hampshire. Sono così onorata di essere stata incoronata la tua nuova Miss Greater Derry 2023 e sono entusiasta di mostrarti tutto ciò che ho nella manica. Questo sarà un anno fantastico».
In un post di follow-up, la studentessa ha spiegato come vuole intraprendere la carriera della modella e un giorno creare «prodotti sostenibili, etici e inclusivi come abbigliamento, cosmetici e accessori». Certamente è rispettato in pieno il copione green-etico-sostenibile-inclusivo. Forte di queste convinzioni Brian ha continuato, con immutato entusiasmo, «Questo è un movimento mediatico che aiuta la prossima generazione a sviluppare fiducia in se stessi, realizzare il proprio potenziale e diventare i leader del proprio destino.»
Eppure… Questo ragazzotto/a che presenta evidenti problemi di obesità (se non altri) è stato nominato Miss Greater Derry 2022 di un concorso di bellezza femminile. Fatto sta che questa persona ha sottratto alle altre partecipanti, ragazze biologicamente tali, una corona con brillanti e una borsa di studio, il cui ammontare è stato prontamente censurato dal web.
Forse che, oltre alle attuali disquisizioni sul sesso degli angeli, dobbiamo fare i conti con altre nuove interpretazioni sul concetto di bellezza, magrezza, obesità o altro?
Ma le contraddizioni del pensiero americano si moltiplicano in un vortice di confusione senza soluzione.
Proprio nella settimana del concorso (ottobre 2022), la Corte degli Stati Uniti aveva stabilito che Miss Usa (l’altra organizzazione che si occupa di concorsi di bellezza negli Stati Uniti) non è obbligata a includere i trans nella rosa delle concorrenti.
Il giudice della Corte, Lawrence VanDyke, ebbe a scrivere esplicitamente nella sentenza «Come il teatro, il cinema o l’halftime show del Super Bowl, i concorsi di bellezza combinano il discorso con performance dal vivo come musica e danza per esprimere un messaggio. E sebbene il contenuto di questo messaggio vari da concorso a concorso, è comunemente inteso che le gare di bellezza sono generalmente concepite per esprimere la “visione ideale della femminilità americana”».
Forse il punto stava proprio lì: il contenuto del messaggio che si vuol dare varia da concorso a concorso…
La sentenza si spiega, perché, nel 2019, Anita Green citò in giudizio Miss USA per averle vietato di competere nel concorso in quanto non considerata una «femmina nata naturale», affermando di violare la legge dello Stato di Oregan. Suo malgrado, la Corte Federale ha confermato la sentenza originale, a favore dell’organizzazione e sopratutto della femminilità americana.
Nel frattempo, il conduttore di GB News, Mark Dolan, celebrando il traguardo storico raggiunto, ha commentato: «Sì gente, abbiamo raggiunto il picco di sveglia – dove un uomo biologico intatto […] si definisce una donna e batte un gruppo di giovani ragazze reali in un concorso di bellezza femminile».
Questi i fatti.
Ciò che mi turba e che trovo francamente preoccupante non è tanto lo stato confusionale del popolo americano, quanto le ricadute che, troppo inevitabilmente, si osservano anche sul popolo italiano.
Quello che mi conforta è che credo che gli italiani disposti ad applaudire ad un giovane maschio obeso, quale nuova rivoluzionaria Miss Italia, sarebbero davvero una netta minoranza.
Stefania Celenza
Non è neanche il risultato di una provocazione quello che sto vedendo. Si tratta di una distopia realizzatasi. La parodia ha perso il suo potere dissacratorio e si è annullata. Direi però che a livello innato l’essere umano possiede la capacità di percepire bellezza attraverso l’armonia. Non credo che una rappresentazione circense come questa possa avere gran seguito.
Sono sbalordita più che da quanto hai narrato dal fatto che tutti si siano piegati a questa abominevole e violenta imposizione, ché di questo si tratta.
Non so se sarebbero tanti onpochi gli italiani che apprezzerebbero una/un cotanta/cotanto principessa/principe quale massima espressione dell’italica bellezza ma vedo tanto conformismo e tantissima sudditanza psicologica quindi avrei quasi paura di proporre una simile scelta.