Written by Cari amici buongiorno, buon fine settimana, Shabbat Shalom. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.
Alle 6,50 di tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, di fronte al mio modesto appartamento passa lo spazzino o netturbino, più recentemente elevato a “operatore ecologico”. Arriva spingendo a passo spedito un carrello con due contenitori porta-sacchi e due scope appoggiate ai lati.
Sorprende l’estrema puntualità con cui si presenta esattamente di fronte alla finestra della mia cucina, d’estate o d’inverno, cambia il suo abbigliamento, più o meno pesante, ma rimane invariato l’orario di arrivo: 6,50.
Come non pensare all’analogia con Immanuel Kant, uno dei maggiori filosofi della Storia, padre dell’Illuminismo tedesco, ribattezzato “l’orologio di Königsberg”, odierna Kaliningrad, che tutti i giorni alle 15,30 in punto usciva per una breve passeggiata fino a un parco, tanto preciso che le massaie dei dintorni impostavano i loro orologi quando lo vedevano passare.
Kant visse 80 anni, un record per il suo tempo, se consideriamo dei suoi 10 fratelli solo 5 raggiunsero l’età adulta, praticando uno stile di vita estremamente ordinato, meticoloso, metodico.
Ebbene, quest’ordine è innanzitutto dentro di noi, corrisponde alla realtà del nostro organismo che si fonda sulla funzionalità, la correlazione e l’interdipendenza dell’insieme dei nostri organi vitali, dando vita al capolavoro ineguagliabile della vita che è ciascuno di noi, che siamo noi.
Kant sostenne che il concetto del tempo è una categoria a priori interna, mentre lo spazio è una categoria a priori esterna. Perché è l’ordine interiore che scandisce il tempo della vita. Spetta a ciascuno di noi acquisirne la consapevolezza e assecondarci, che significa volerci del bene, affinché l’ordine naturale che incarniamo ci accompagni il più a lungo possibile nella nostra missione terrena.
Magdi Cristiano Allam
Sabato 4 marzo 2023