Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.
Nello scorso fine settimana, il 20 e il 21 maggio, si è svolta a Milano la fiera “Wish For A Baby 2023”, “Desiderio di un bambino”, con lo slogan «Venite a partecipare alla celebrazione di una nuova vita!», e il messaggio: «Sia che abbiate appena iniziato il vostro viaggio verso il diventare genitore, sia che sentiate di avere utilizzato ogni possibilità, nel nostro evento Wish for a Baby potrete incontrare gratuitamente i migliori esperti di fertilità di tutto il mondo».
Esponenti di Fratelli d’Italia e della Lega hanno indetto una manifestazione di protesta, sostenendo «No alla pratica abominevole della maternità surrogata». La deputata di Fratelli d’Italia, Grazia Di Maggio, ha detto: «Nella brochure che hanno inviato a chi ha acquistato il biglietto viene indicato uno stand di un’azienda che è la più grande banca dati del mondo per gli ovuli e i semi, quindi non possiamo far finta che non sia così».
Il deputato, sempre di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato ha precisato: «FdI ha depositato una proposta di legge che rende la pratica dell’utero in affitto reato universale: vuol dire che le coppie che vanno all’estero per progettare un bambino una volta tornare in Italia saranno colpevoli di un reato. Mentre il bambino con la nostra proposta di legge sarà sempre tutelato».
In Italia la pratica dell’utero in affitto, indicata come maternità surrogata o gestazione per altri, è vietata e punita con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro.
Tuttavia, alla Fiera “Wish for a baby” si offriva la “procreazione medicalmente assistita” (PMA) tramite la fecondazione eterologa. A differenza di quella omologa in cui si utilizzano gameti (spermatozoi e ovociti) della coppia, la fecondazione eterologa consente l’utilizzo di gameti donati da individui esterni alla coppia.
In Italia possono accedere alle tecniche di fecondazione eterologa con il Sistema Sanitario Nazionale coppie maggiorenni, di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi con un’accertata e certificata patologia che sia causa irreversibile di sterilità o infertilità per uno o per entrambi i partner. La procedura può essere ripetuta per un massimo di 3 cicli.
La legge 40/2004, che regola la PMA in Italia, prevedeva solo la fecondazione omologa. Dal 2014 la Corte Costituzionale ha fatto decadere il divieto di fecondazione eterologa.
Ad esempio, tra i partecipanti alla Fiera “Wish for a baby”, c’era la società “VITA-Fecondazione in vitro con ovuli di donatrice”. Si presenta così: «L’ovodonazione è l’opzione con la migliore prospettiva per ottenere la gravidanza. Si tratta di una fecondazione in vitro che utilizza ovuli donati in forma anonima in modo che le donne con una prognosi difficile possano diventare madri. A differenza di altri paesi, l’ovodonazione è completamente legale in Spagna, regolamentata dal 1988. VITA dispone di un’ampia banca di donatori, selezionando quella candidata che condivide la massima affinità di fenotipi con la beneficiaria, quelli cioè che hanno una grande somiglianza fisica. Tutte le donatrici sono in buona salute, escludendo la presenza di malattie infettive e genetiche attraverso analisi e test. Il processo è completamente anonimo, quindi l’identità della donatrice non sarà nota.»
La differenza tra la fecondazione eterologa e l’utero in affitto è che, nel primo caso, la donna che partorisce è legalmente la madre del nascituro, mentre non lo è nel secondo caso.
Il problema morale si pone in entrambi i casi. L’eterologa comporta il ricorso alla “banca dei donatori di spermatozoi e ovociti”, e implica una selezione che di fatto è una pratica eugenetica. L’utero in affitto è un abominevole sfruttamento delle donne che, in cambio di denaro, gestiscono la gravidanza e partoriscono un figlio che non è loro.
Detto ciò, i bambini nati con la fecondazione eterologa in Italia sono solo l’1%. Il 73% avviene nelle cliniche private e un ciclo costa fino a 9 mila euro. È una possibilità di fatto riservata alle persone benestanti.
Per fortuna il 99% dei bambini nascono naturalmente, concepiti dai propri genitori. Ed è qui dobbiamo concentrare la nostra attenzione e investire tutto il possibile per mettere al mondo più bambini italiani, per porre un argine al tracollo demografico e realizzare il miracolo della salvezza della nostra popolazione che, scientificamente, è condannata all’estinzione. Noi non abbiamo alternativa che credere che questo miracolo si realizzerà.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”
Lunedì 22 maggio 2023
Fecondazione eterologa e utero in affitto da una parte, aborto dall’altra sono le due facce della stessa medaglia chiamata… egoismo!