MAGDI CRISTIANO ALLAM: “In due vignette di Alex la sottomissione all’islam”

Cari amici buongiorno. Vi auguro di cuore di stare tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati sereni, fortificati e determinati.

Il nostro Maestro della satira, Alex Di Gregorio, straordinario vignettista e grafico creativo, negli scorsi due giorni ci ha donato due eccezionali vignette sulla condizione in cui è sprofondata la Francia, alla luce dell’ondata di violenze islamiche esplose in tutto il Paese.

Il 27 giugno 2023 a Nanterre, Comune nella periferia di Parigi, di 94 mila abitanti, un poliziotto ha sparato e ucciso un giovane diciassettenne durante un controllo stradale. Il fatto è stato subito condannato dal Governo e dalle autorità di Sicurezza, sostenendo che si era trattato di una reazione ingiustificata.
La polizia ha fornito solo il nome del giovane: Nahel. L’unica certezza è che era musulmano. Sabato 1 luglio la cerimonia funebre si è svolta nella moschea Ibn Badis di Nanterre. Poi la bara bianca è stata trasferita nel cimitero del Mont-Valérien, fra grida di “Allah Akbar”.
In tutta la Francia è subito esplosa una insurrezione di estrema violenza. Bande di giovani armati hanno preso d’assalto, saccheggiato, devastato e dato alle fiamme stazioni della Polizia, Municipi, prigioni, edifici, negozi, scuole, auto, lasciando dietro un cumulo di macerie. Le stazioni di polizia di Roubaix, Montreuil, Gennevilliers, Meudon e Dammarie-les-Lys sono state prese d’assalto. Finestre distrutte, auto bruciate, centinaia di poliziotti sono stati assediati e feriti.

Ebbene, ammettendo che, nel caso dell’uccisione del diciassettenne islamico che aveva alle spalle 15 reati e che non si era fermato con l’auto al posto di blocco, la reazione del poliziotto non sia stata proporzionata all’azione, ma a stabilirlo dovrà essere la Magistratura, è fuori dubbio che la reazione degli islamici sia del tutto sproporzionata.
Pascal Bruckner, saggista e filosofo, ha detto a “Le Figaro”: «L’errore della polizia è solo un pretesto che ha scatenato la rabbia pavloviana. È una drammaturgia perfettamente coordinata dove i rivoltosi rispondono a un copione scritto nel 2005. La violenza è permanente nei quartieri, forma la colonna sonora della vita quotidiana. Non tutte le vite sono uguali: la morte di un poliziotto o il suo rogo con una molotov non suscita alcuna emozione, se non l’applauso al grido di “pollo alla griglia”. È un fuoco che si propaga con stupefacente mimetismo. E più è tollerato, più diventa l’unico linguaggio del conflitto. Ciò che è cambiato in vent’anni è la comparsa di un’estrema sinistra insurrezionale, solidale con gli islamisti radicali, i media, lo spettacolo e tanti intellettuali di sinistra. Questo sottoproletariato seduce sociologi, attori, cineasti, giornalisti. La violenza, per loro come per Marx, è la grande levatrice della storia».

Nella prima vignetta di Alex, si vede la Francia nei panni di una donna anziana zoppicante, che si regge con il bastone, con una bandiera francese lacerata, mentre intona il nuovo inno “Allons Allah de la Patrie”, anziché “Allons enfants de la Patrie”, con cui inizia “La Marsigliese”, l’inno nazionale francese.
Nella seconda vignetta, “Chiari di luna”, si vede il simbolo dell’islam, la mezzaluna con la stella, che sovrasta le sagome dei simboli della Francia, dalla Torre Eiffel alla Basilica del Sacro Cuore. È l’immagine della Francia islamizzata.
Purtroppo è una tragica realtà che si sta diffondendo in tutt’Europa. Le eccezionali vignette di Alex attestano in modo veritiero il destino che ci attende se non ci mobiliteremo per salvaguardare la nostra civiltà laica e liberale, dalle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umaniste e illuministe. Gli islamici si impongono perché quest’Europa ha un vuoto sul piano identitario e valoriale, al punto che disconosciamo le nostre radici, la nostra fede, la nostra storia. Ricordiamoci che nella Storia gli imperi e le civiltà sono finiti non per la forza dei nemici, ma per la loro intrinseca fragilità. Non si tratta di omicidio, ma di suicidio.

Noi dobbiamo mobilitarci per affermare la certezza e l’orgoglio chi siamo, per essere pienamente noi stessi dentro casa nostra, per lasciare ai nostri figli una casa comune in cui abbiano la certezza dei valori inalienabili della vita, dignità e libertà.
Andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”

Mercoledì 5 luglio 2023

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