MAGDI CRISTIANO ALLAM: “La vita non deve mai essere subordinata al dio denaro”

Cari amici buongiorno e buon fine settimana. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.

Viviamo in una società in cui si adora il dio denaro, sia quando si vive per accumularne il più possibile, sia quando lo si mette comunque al centro della nostra esistenza attribuendogli il ruolo e il potere di determinare le scelte che scandiscono la nostra quotidianità e che, in definitiva, sostanziano la nostra vita.

Ci siamo facilmente sottomessi a una concezione della vita materialistica e consumistica, in cui il sistema di potere egemone, assoggettato allo strapotere della grande finanza, che ormai è virtuale e speculativa, ci ha inculcato un’ideologia quantitativa della vita, per cui il nostro valore e la stessa ragion d’essere in vita dipende dalla quantità di beni materiali che possediamo.
Siamo arrivati al punto in cui riteniamo che la scarsità o l’insufficienza del denaro che disponiamo ci impongano di negarci il diritto e il dovere di essere pienamente noi stessi, scegliendo di amare fino in fondo la persona con cui decidiamo di condividere la vita, rinviando sempre di più o finendo per cancellare del tutto il sano e legittimo desiderio del matrimonio, della creazione della nostra famiglia, della procreazione dei nostri figli.

Tuttavia, se per un verso neghiamo a noi stessi ciò che soddisferebbe la nostra autentica e naturale vocazione umana alla vita e alla rigenerazione della vita, perseguiamo sempre e comunque la tentazione irresistibile di possedere sempre più beni materiali, spendendo ben oltre le nostre disponibilità, non facendoci remore a indebitarci a prescindere da qualsiasi considerazione razionale sulla necessità effettiva dei nuovi e superflui beni materiali, nonché sulla nostra effettiva capacità di saldare i nuovi e inestinguibili debiti contratti con gli amministratori della dittatura finanziaria, che è il vero potere forte globalizzato.

Il demonio, travestito da dio denaro, ci invita a spendere sempre di più, ci induce a indebitarci sempre di più. Infine, ci persuade a sottometterci totalmente alla schiavitù dell’ideologia materialistica e consumistica che ci riduce a robot che dedicano la loro esistenza a lavorare il più possibile per saldare i debiti contratti o, qualora non ce la si facesse o se si rinunciasse, a toglierci la vita per disperazione.

Negli scorsi giorni, Martino Benzi, residente a Alessandria, un ingegnere di 67 anni, libero professionista nel settore dell’informatica e della comunicazione, armato di un rasoio da barba ha prima ucciso sgozzandoli il figlio Matteo di 17 anni, la moglie Monica di 57 anni, la suocera Carla di 78 anni, infine si è suicidato trafiggendosi al torace. A casa aveva lasciato un biglietto con la scritta: «Sono rovinato, ho distrutto la mia famiglia, che amavo più di ogni altra cosa». Secondo gli inquirenti il movente del plurimo omicidio e del suicidio è nelle difficili condizioni economiche di Martino Benzi.
Noi possiamo comprenderlo, ma in nessun caso potremmo giustificarlo, in qualsiasi caso dobbiamo condannarlo.

Cari amici, la vita è il bene supremo che ci è donato. Noi abbiamo il dovere e il diritto di salvaguardare e valorizzare la nostra vita, di rigenerare e tutelare la vita dei nostri figli, di affermare e promuovere la fede e la cultura della vita.
In parallelo abbiamo il dovere e il diritto di difenderci e di combattere coloro che negano e ci privano della vita, sia che indossino le vesti di invasori o assassini, sia che perpetrino i crimini avallati da leggi disumane dell’aborto e dell’eutanasia.
La vita non può e non deve mai essere subordinata al denaro. Il denaro deve essere solo uno strumento al servizio della vita, ma mai ergersi a decisore e giustiziere della vita.
Acquisiamo, interiorizziamo, consolidiamo dentro di noi il primato assoluto della sacralità della vita, ricacciando, costi quel che costi, il denaro nella sua dimensione originaria di strumento quantitativo che non può e non deve prevalere sulla vita, che è il supremo supremo che sostanzia la quintessenza e definisce la qualità della nostra esistenza. I fatti ci confermano che, sempre di più, la vita e il denaro rappresentano, dentro di noi, l’eterna battaglia tra il vero Dio che siamo chiamati a adorare e il falso dio da cui dobbiamo rifuggire.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Sabato 30 settembre 2023

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