Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.
Il ritrovamento di «neonati e bambini con le teste decapitate», ieri nel kibbutz di Kfar Aza, resterà nella Storia come la realtà più disumana del terrorismo islamico che sabato scorso, 7 ottobre, ha scatenato la guerra contro Israele.
Kfar Aza è un kibbutz nel sud di Israele, è situato in territorio israeliano tra Netivot e Sderot a circa cinque chilometri a est di Gaza, nel 2021 aveva una popolazione di 765 abitanti.
Chiariamo, innanzitutto, che i terroristi islamici non sono delle “schegge impazzite” che violano e oltraggiano il “vero islam”, ma all’opposto sono i musulmani che più di altri ottemperano letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto.
Tutto ciò che fanno i terroristi islamici corrisponde all’attuazione di “fatwe”, responsi giuridici islamici emessi da autorità religiose, vincolanti per i fedeli. Le fatwe si fondano sulla “sharia”, la legge islamica, basata sul Corano, il loro testo sacro che sostanzia e invera Allah; sulla Sunna, la raccolta dei detti e dei fatti attribuiti a Maometto; e sulla Sira, la biografia di Maometto.
Anche la decapitazione di neonati e bambini trova una sua legittimazione in delle fatwe emesse dal “Grande imam” dell’Università islamica di Al Azhar, concepita come l’equivalente del “Vaticano dell’islam sunnita”, in quanto principale riferimento sul piano della sharia per la stragrande maggioranza dei musulmani nel mondo che appartengono alla comunità sunnita.
Queste fatwe si basano sui seguenti principi: 1) Tutti gli israeliani sono forze di occupazione. 2) Gli attentati terroristici, compresi gli attentati terroristici suicidi, sono operazione di “martirio” e sono legittime sul piano della sharia. 3) L’islam legittima gli attentati terroristici anche per uccidere i bambini e le donne.
Il 4 aprile 2002 Ahmed Al Tayeb, attuale Grande imam dell’Università islamica di Al Azhar, equiparabile al “Papa dell’islam sunnita”, quando all’epoca era il Mufti d’Egitto, massimo giureconsulto islamico, legittimò il terrorismo suicida affermando:
«Le operazioni di martirio in cui i palestinesi si fanno esplodere sono permesse al cento per cento secondo la legge islamica. La soluzione al terrore israeliano risiede nella proliferazione degli attacchi suicidi che diffondono terrore nel cuore dei nemici di Allah. I paesi, governanti e sovrani islamici devono sostenere questi attacchi».
Sempre il 4 aprile 2002, lo scheikh Mohammad Sayed Tantawi, nella sua veste di Grande imam dell’Università islamica di Al Azhar, ricevendo al Cairo il deputato arabo-israeliano Abdel Wahhab Darawsheh, emise una fatwa, un responso giuridico, in cui sentenziò:
«I cittadini israeliani sono “forze di occupazione”. Quindi le operazioni di martirio sono la più elevata forma di Jihad. Gli attacchi suicidi sono un precetto islamico finché il popolo della Palestina riconquisterà la sua terra e farà arretrare la crudele aggressione israeliana. I giovani che le attuano hanno venduto a Allah la cosa più preziosa.
Le operazioni di martirio contro qualsiasi israeliano, inclusi i bambini, le donne e i giovani, sono legittime dal punto di vista della legge islamica.
Il popolo palestinese intensifichi le operazioni di martirio contro il nemico sionista, in quanto la manifestazione più alta del Jihad».
Ricordo che il Grande imam Ahmad Al Tayeb è il principale interlocutore di Papa Francesco in ambito islamico, l’autorità islamica che il Papa riceve, abbraccia e sottoscrive accordi in cui si afferma che l’islam, al pari del cristianesimo, sarebbe una religione che crede e rispetta la vita, che si fonda e predica l’amore e la pace.
Evidenziamo che queste fatwe si discostano persino dal comportamento di Maometto, che è stato il primo stragista degli ebrei, così come il Corano è il testo più anti-ebraico della Storia. Quando nel 627 a Medina, Maometto partecipò personalmente allo sgozzamento e alla decapitazione di circa 900 ebrei maschi adulti della tribù ebraica dei Banu Quraiza, furono risparmiati i bambini e le donne, che furono catturati, sfruttati e venduti come schiavi.
Anche quando i corsari turchi perpetrarono la strage di Otranto nel 1480, all’epoca del Sultano Maometto II, lo stesso che con la sanguinosa presa di Costantinopoli nel 1453 pose fine all’Impero Romano d’Oriente, furono sgozzati e decapitati solo i maschi adulti, circa 7 mila, mentre le donne e i bambini, circa 5 mila, furono catturati, trasferiti nel territorio dell’Impero turco-ottomano, sfruttati e venduti come schiavi.
Concludiamo chiarendo che tutti i musulmani, a prescindere che siano sunniti o sciiti, che siano praticanti o meno, che siano moderati o meno, sono obbligati a comportarsi secondo quanto Allah prescrive nel Corano e quanto ha detto e ha fatto Maometto. Questa realtà è stata ben espressa dal Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il vero leader politico dei “Fratelli Musulmani” a livello mondiale, il grande burattinaio del radicalismo e del terrorismo islamico: «Non c’è un islam moderato e un islam non moderato. L’islam è l’islam».
Cari amici, l’islam è l’islam, e noi abbiamo il diritto e il dovere dentro casa nostra di salvaguardare la nostra civiltà che si fonda sulla spiritualità ebraico-cristiana, che si manifesta con una cultura laica e liberale. Sulla base della mia esperienza di vita, essendo stato musulmano per 56 anni, so che noi possiamo convivere solo con i musulmani laici e liberali che antepongono la mente e il cuore ad Allah e a Maometto. La radice del male è l’islam, il Corano, Allah, Maometto e la sharia. Ebbene, se vogliamo salvaguardare la nostra civiltà ed essere pienamente noi stessi dentro casa nostra, dobbiamo avere l’onestà intellettuale e il coraggio umano di mettere fuori legge l’islam all’interno del nostro Stato di diritto, perché è del tutto incompatibile con i valori fondanti della nostra umanità, con i principi della nostra Costituzione, con le regole della civile convivenza. I crimini contro l’umanità perpetrati dai terroristi islamici in Israele, che hanno raggiunto l’apice della crudeltà con la decapitazione dei neonati, ci deve convincere e indurre ad agire per sostenere e difendere Israele, nella consapevolezza che qualora, ma non accadrà, Israele dovesse essere sconfitto e i terroristi islamici dovessero prevalere, subito dopo saremmo noi italiani e tutti gli europei ad essere sottomessi alla tirannia dell’islam.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”
Mercoledì 11 ottobre 2023
Sono d’accordo con quanto scritto da Magdi.
Senza nulla togliere alla Valenza e verità del discorso, sul singolo episodio dobbiamo essere cauti. Quello dei 40 bambini decapitati ufficialmente non trova ancora conferma nelle stesse fonti dell’esercito Israeliano. Non vi sono ancora prove documentali visive diffuse, anche se potrebbe essere una riserva per motivi psicologici e strategici per cui si tengono riservate. L’orrore non cambia.
C’ è anche una guerra psico mediatica da cui guardarsi.
Faccio notare che quelle foto sono di cadaveri di adulti nei sacchi, probabili terroristi uccisi.
Al solito la prima vittima della guerra è la verità e l’informazione.
Oriana Fallaci paragonava il corano al Mein Kampf. Ed è vero perché come spiega in modo eccellente Magdi in questo articolo, tutto il male viene da quel libro, scritto nero su bianco, sulle pagine di quel libro.
È ora di finirla con il buonismo e l’ostinazione di trattare come amici i nostri nemici. Ci sono guerre che non si possono non combattere. Ma una guerra è una guerra, e i soldati muoiono, massacrare donne e bambini nelle culle è fuori da ogni umana comprensione. Solo nazisti e terroristi islamici sono arrivati a tanto. L’Islam va nesso fuori legge senza se e senza ma. Oriana Fallaci ieri e Magdi Cristiano Allam oggi, una voce unica per risvegliare le coscienze obnubilate. E chi nega questo davanti agli orrori perpetrati è complice di questa tragedia.