GIORGIO BONGIORNO: “L’alba di Hopper”. Ascolta la poesia con la voce dell’autore”

Ascolta la poesia con la voce di Giorgio Bongiorno

L’alba è una specie di sbiancare del cielo; una
specie di rinnovamento.
Un altro giorno; un altro venerdì; un altro venti di
marzo, di gennaio, o di settembre. Un altro
risveglio generale.
(Virginia Woolf)


Guardavo i tetti bruciati della città
L’ombra stupita del mio corpo
I tenui riflessi di luce del pensiero
I raggi fulgidi dell’alba
Anche quelli che si specchiano in una goccia di
rugiada
La geometria sbrecciata delle emozioni
Il profumo dei colori della tavolozza
Ad un tratto tutto si è fermato
Per un magico
Improvviso incanto
Immobile statua di sentimenti solidificati
Dal gelo del mattino
Suggestive immagini di luce
Finestra aperta sul mio quadrato di cielo
Con l’inganno di quell’ultimo sogno
Quasi l’orizzonte dei miei pensieri
Delicati
Insinuanti
Irrisori
E proprio le figure magiche dell’illusione
I fantasmi dell’inganno
Nella sfera inerte e multicolore della vita
Un gioco di bagliori scolpiti davanti a me
Dispersi nell’aria intorno
Ha accompagnato quei primi momenti
Di risveglio silenzioso
Discreto
L’ansia sublime di toccare l’anima
Con le sovrane emozioni dello spirito
E apparire con le sembianze del corpo
Reale frammento di materia
Pulviscolo cosmico
Fra la folla
Del deserto metropolitano
In attesa di inserirsi
Con un proprio ruolo
Nella corsa affannata della massa di questo
nuovo giorno


A tutti è dovuto il mattino, ad alcuni la notte. A
solo pochi eletti la luce dell’aurora.
(Emily Dickinson)

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